Il 25 gennaio 2016 Giulio Regeni scompare al Cairo, in Egitto. Viene ritrovato su una strada tra Il Cairo e Alessandria il 3 febbraio Torturato e ucciso. La Procura di Roma chiude le indagini. Quattro agenti speciali egiziani, rischiano accuse che vanno dal sequestro di persona pluriaggravato al concorso in lesioni personali e omicidio.
Cinque anni dopo, la strada per arrivare alla verità è ancora lunga
A distanza di cinque anni la strada da percorrere è ancora lunga. Reticenze, mancanza di collaborazione e opacità da parte delle autorità egiziane. Giulio Regeni, un ricercatore trasformato in “spia” dalle allucinazioni di un regime. Però il muro di gomma di Abdel Fattah al-Sisi anche se resiste, ora mostra qualche crepa. Fessure appena visibili, nel complesso panorama costituito da una parte, da rimozioni e cooptazioni e, dall’altra, da dichiarazioni ufficiali, le quali, anziché cancellare dubbi e interrogativi, li rafforzano.
Gli interventi, oggi, delle Istituzioni Italiane
Oggi anche il Presidente Mattarella ha lanciato un monito alle Autorità egiziane: “Ci attendiamo piena e adeguata risposta da parte delle autorità egiziane, sollecitate a questo fine, senza sosta, dalla nostra diplomazia”.
Sempre oggi, il caso sarà discusso anche nel Consiglio degli Esteri Ue. A parlarne in videoconferenza sarà il Ministro degli Esteri ,Luigi Di Maio. I Ministri Europei potrebbero decidere di muovere altri passi. “La vicenda di Regeni riguarda tutti, non solo l’Italia“, ha scritto Piero Fassino, Presidente Commissione Affari Esteri della Camera, agli omologhi Ue, chiedendo “di assumere ogni iniziativa parlamentare, sul piano politico e diplomatico, a livello sia bilaterale sia multilaterale“, un “impegno per la legalità internazionale e per il rispetto dei diritti umani”.
Il colore giallo per Giulio
Un solo colore rimane accesso, il giallo. Simbolo, non solo di una vicenda che non trova ancora conclusione.Ma anche della solidarietà, che troviamo costantemente rinnovata su striscioni e manifesti. Su cui domina la scritta “Verità per Giulio Regeni”.