Al via oggi la maxi-causa intentata da sei giovani a 32 governi accusati di inazione sul clima. L’udienza si sta tenendo a Strasburgo, alla Corte Europea dei Diritti Umani, con oltre 600 persone presenti.
La Corte è composta da 17 giudici, i sei portoghesi a intentare la causa hanno età comprese tra gli 11 e i 24 anni. I giovani accusano i governi dei 27 stati dell’Unione, più Turchia, Svizzera, Norvegia, Regno Unito e Russia di non rispettare gli impegni assunti nell’accordo di Parigi sul clima, stipulato nel 2015.
L’aumento delle temperature sarebbe la causa di questa inattività contestata alla politica, una tesi sostenuta anche da un gruppo di studenti dell’Università Federico II di Napoli e da numerosi cittadini. All’esterno dell’edificio dove si tiene l’udienza sono esposti diversi cartelloni di sostegno ai ragazzi portoghesi, scritti in diverse lingue a testimonianza di una condivisone diffusa.
Prima di pronunciarsi, la Corte Europea stabilirà se il ricorso è ammissibile, in caso positivo proseguiranno i lavori, che potrebbero culminare, nella più rosea delle ipotesi, nel 2024.
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