Comincia a scricchiolare l’alleanza di Renzi con Calenda?

Si registra qualche evidente malumore in casa Terzo Polo. A quanto riferiscono fonti molto attendibili all’Adnkronos, la questione della delegazione al Colle avrebbe creato un corto circuito tra i due leader di Azione e Italia Viva. Nello specifico si racconta che in un colloquio tra i due, Matteo Renzi avrebbe avanzato l’ipotesi di ‘saltare‘ le consultazioni, ma senza che la cosa venisse definita. Ma poi Carlo Calenda l’ha raccontata come cosa fatta. Una mossa non del tutto gradita.

Quando ci saranno le consultazioni “Renzi non sarà fisicamente presente”, dice Matteo Richetti di Azione. Da Italia Viva in realtà la cosa non è confermata e  la parola d’ordine per tutti è che “non ci sono tensioni, ne tantomeno gelo’.

“Ma se Calenda e Renzi erano al telefono insieme mentre usciva quel titolo…”, dice Richetti alludendo al titolo sul sito di Repubblica. “Notizia inventata”, twitta il leader di Azione. E oggi, fanno notare ambienti renziani, “i capigruppo sono stati eletti all’unanimità. Nessuna tensione“.

C’è però chi sostiene che ci siano anche altri motivi di frizione. I nomi per le vicepresidenze delle Camere. Uno scontro al femminile tra Maria Elena Boschi (che Renzi propone per diversi ruoli), Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna. Questione superata dal fatto – denunciato dallo stesso Terzo Polo- che non dovrebbero esserci vice assegnati ai centristi domani.

Pd e M5S si prendono tutto. Ci resterà solo un segretario d’aula alla Camera perché lo impone il regolamento – afferma uno dei vertici renziani – e dicono che è una questione di numeri. Ma se nella scorsa legislatura FdI ha avuto il vicepresidente col 4 per cento! Ma la legislatura è lunga, ci saranno altre nomine e restituiremo il favore”. L’accenno è alle Commissioni  di garanzia e nello specifico alle  presidenze di Copasir e Vigilanza Rai.

Enrico Letta oggi ha così messo in guardia i parlamentari PD: “La scelta al Senato è stata di scarsissima intelligenza politica. C’era la possibilità di mettere in difficoltà subito la maggioranza, ma c’è chi ha deciso e pensato a piccoli giochi e scambi. Non sfugge il fatto di avere alla presidenza delle principali commissioni bicamerali un esponente dell’opposizione: una cosa sono i presidenti in grado di far ballare la maggioranza, altra cosa se sono eletti con il concorso e la connivenza della maggioranza. Questo ha bisogno di una grande capacità di gestire con disciplina i passaggi delle prossime ore”.

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Redazione

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