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Covid, impennata: 132.274 nuovi casi. All’orizzone ‘variante indiana’

Aumentano i contagi dell’ondata targata variante Omicron. La comunità scientifica accende i riflettori sulla nuova ‘variante indiana‘ o BA.2.75.

Italia: 132.274 casi, 94 morti, 464.732 tamponi processati

Partiamo dai dati. In Italia: 132.274 i nuovi casi e 94 i morti registrati nel bollettino di martedì 5 luglio. Tamponi processari pari a 464.732, tra molecolari e antigenici, che fanno salire il tasso positività al 28,5% (lunedì era al al 27,9%). In aumento i ricoveri con sintomi (+355 da ieri per un totale di 8.003) e le persone in terapia intensiva (+20 da ieri per un totale di 323).

Come detto, occhi puntati sulla nuova sottovariante di Omicron BA.2.75, identificata in India ma intercettata anche in altri Paesi come la Nuova Zelanda e il Regno Unito. “Probabile variante di seconda generazione, apparente rapida crescita e ampia diffusione geografica“. Sono alcune delle caratteristiche che secondo Tom Peacock, virologo del Dipartimento di malattie infettive dell’Imperial College London, dovrebbero spingere chi si occupa di sorveglianza sul covid a tenere d’occhio la new entry nel panorama internazionale delle sottovarianti di Omicron: BA.2.75.

Rispetto alla ‘sorella maggiore’ Omicron 2 (BA.2), la nuova sottovariante “ha 8 mutazioni aggiuntive” sulla proteina Spike, illustra Ulrich Elling, biologo molecolare dell’Institute of Molecular Biotechnology (Imba) di Vienna. Un numero ritenuto significativo dagli esperti rispetto a quanto osservato in altre sottovarianti (per esempio in BA.5 sono 3). In tutto, invece, secondo i dati che vengono diffusi in queste ore via Twitter, sarebbero 11 le mutazioni che la distinguono da Omicron 5, l’attuale variante più diffusiva.

Gilestro: “potremmo trovarci di fronte a un Covid 22”

Tanto che Giorgio Gilestro, neurobiologo e docente all’Imperial College di Londra, afferma: “Se i dati su questa nuova variante BA.2.75 venissero confermati, allora potremmo anche trovarci di fronte a un Covid-22”.

“Credo valga la pena tenere d’occhio la nuova sotto-variante Ba.2.75 identificata in India e altri Paesi in quanto potrebbe essere ancora più contagiosa della Omicron 5 e avere un’elevata capacità di infettare, le persone guarite e vaccinate. Occhio senza allarme”, scrive su Twitter Matteo Bassetti, Direttore Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova.

“Dobbiamo essere vigili sulla nuova sottovariante di Omicron 2 BA.2.75, che si sta diffondendo molto in India perché si sta facendo spazio con Omicron 5 che non è facile da scalzare. Questa nuova sottovariante ha argomenti che meritano attenzione e mutazioni che potrebbe erodere la capacità protettiva dei vaccini. Non sappiamo quando arriverà qui da noi, ma è chiaro che serve essere attenti. Per ora la patogenicità di BA.2.75 non sembra preoccupante anche se è molto contagiosa, ha molte delle caratteristiche di BA.2 e qualcosa della BA.5 ma le mutazione sembrano essere in zone meno importanti e non collegate alla possibilità di evasione dell’immunità”. A sottolinearlo all’Adnkronos Salute il virologo Mauro Pistello, Direttore dell’Unità di virologia dell’azienda ospedaliera universitaria di Pisa e vicepresidente della Società italiana di microbiologia.

 

(foto di pixabay)

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