Dal bollettino dell’Organizzazione mondiale della sanità emerge che sono in calo i casi e i morti di Covid segnalati nel mondo ma c’è una risalita dei contagi in Europa. Nei 28 giorni dal 6 febbraio al 5 marzo, a livello globale sono stati registrati circa 4,5 milioni di casi e 32mila decessi, pari a -58% e -65% rispettivamente rispetto ai 28 giorni precedenti. Al 5 marzo, da inizio pandemia sono oltre 759 milioni i contagi confermati e oltre 6,8 milioni le morti.
L’Oms ribadisce che: “le tendenze attuali sono sottostime del numero reale di infezioni e reinfezioni da Sars-CoV-2, come mostrano le indagini sulla prevalenza. Questo è in parte dovuto alla riduzione dei test e ai ritardi nella segnalazione in molti Paesi. I dati presentati possono essere incompleti e pertanto dovrebbero essere interpretati con cautela”.
Negli ultimi 28 giorni, i nuovi casi sono diminuiti in 5 delle 6 regioni Oms (-80% Pacifico occidentale, -61% Africa, -31% Americhe, -15% Sudest asiatico, -9% Mediterraneo orientale), mentre sono aumentati del 12% in Europa; le nuove morti sono scese in 5 regioni (-86% Pacifico occidentale, -73% Africa, -51% Sudest asiatico, -39% Europa e -32% Americhe), mentre sono aumentate del 18% nel Mediterraneo orientale. Per l’Italia, sempre negli ultimi 28 giorni, l’Oms riporta un calo del 47% nel numero di decessi.
Negli ultimi 28 giorni il numero più alto di nuovi casi Covid è stato segnalato da Stati Uniti (1.027.596, -23%), Giappone (539.251, -78%), Cina (454.575, -87%), Germania (379.505, +23%) e Federazione Russa (345.384, +103%), mentre per decessi riportati in testa ci sono Usa (10.856, -29%), Giappone (3.432, -65%), Cina (2.634, -94%), Regno Unito (2.103, -37%) e Brasile (1.931, -25%).
Per quanto riguarda la regione europea, l’Oms indica negli ultimi 28 giorni, oltre 1,5 milioni di contagi e 9.066 morti. Diciannove Paesi hanno registrato aumenti del 20% o più dei nuovi casi, con gli incrementi più elevati riportati da Kirghizistan (+575%), Polonia (+316%) e Moldavia (+196%). Il numero più alto di nuovi contagi è stato segnalato da Germania (379.505, 456,3/100mila, +23%), Federazione Russa (345.384, 236,7/100mila, +103%) e Austria (138.388, 1.554,7/100mila, +86%), mentre in testa per nuove morti ci sono Regno Unito (2.103, 3,1/100mila, -37%), Federazione Russa (1.019, meno di 1/100mila) e Italia (963, 1,6/100mila, -47%).
La variante Covid più diffusa a livello globale al momento è Kraken (XBB.1.5). Anche se la sua presenza è stata censita in 79 Paesi, contro i 133 che hanno segnalato la famiglia Cerberus, la sua prevalenza viene data al 32% dei sequenziamenti virali raccolti nella settimana numero 7 del 2023 (dal 13 al 19 febbraio).
L’Organizzazione mondiale della sanità spiega che Kraken “mostra una tendenza all’aumento”, essendo passata dal 17,98% della settimana 3 (16-22 gennaio) al 31,98% della settimana 7 (pur essendo quest’ultimo dato leggermente più basso del 35,7% registrato alla settimana 6) ma “le informazioni attualmente disponibili non suggeriscono che XBB.1.5 abbia una gravità clinica più elevata rispetto agli altri sottolignaggi Omicron circolanti”.