Crisi globale: in Italia è il “tempo dei migliori”

Negli spasmi di un periodo politico che tende a finire (un bene? un male?) si susseguono le contorsioni per arrivare ad una soluzione dell’attuale crisi, appellandoci alla capacità di sintesi del Capo dello Stato.

L’impronta, in questo periodo storico, la lasciano i trasformisti che, erigendosi a salvatori della patria, puntellano l’attuale maggioranza.

Meritano simpatia umana dal momento che, avendo famiglia e mutuo da pagare (come afferma il già Senatore Razzi), debbono, almeno per altri due anni, salvare lo stipendio di almeno 13.000,00 € netti al mese, più benefit.

Qualcuno, però, dovrebbe ricordare, e non solo a loro, con quale partito e programma sono stati eletti. Ma anche  come questo cambiamento, voltando pagina, per convenienza personale, possa rientrare nell’interesse dei cittadini (come alcuni ripetono).

D’altronde, in politica, tralasciando l’etica e la coerenza, tutto è possibile!  E’ possibile che Renzi rientri nella maggioranza, mettendo, tra l’altro, da parte il Mes. E proprio Renzi, a proposito del Mes, con Zingaretti,  ha fatto, non molto tempo fa, fieri dibattiti a favore.

È possibile che, con l’apporto degli europeisti (così si chiamano oggi quelli di prima), Conte rimanga, con una maggioranza sicuramente litigiosa. Un maggioranza fragile,  supportata da un eventuale patto di programma. Ma, probabilmente, non all’altezza di gestire una situazione di emergenza come quella attuale (Recovery Plan, pandemia, vaccinazioni, crisi economica. disoccupazione, tensioni sociali…e Sanremo).

Bisogna capire che con il “meno peggio” non si può più andare avanti. Il “meno peggio” ci ha regalato la bocciatura del referendum di Renzi (valido nelle finalità).

Il primo ed il secondo governo Conte che si sono succeduti, e che non avevano, per evidenti contrasti tra i partiti coinvolti (il primo governo, ad esempio si  basa su un patto di programma dove esistevano, già in partenza, ben 39 punti conflittuali e non conciliabili) possibilità di guidare il Paese.

“Siamo alla frutta” commenta il popolo sovrano

Oggi, come il popolo “sovrano” dice, siamo alla frutta. Si leva una voce per un Governo dei migliori. Una volta, il “migliore” c’era, con pieno diritto: Palmiro Togliatti.

Oggi, chiamando all’appello 50 milioni di italiani, escludendo i bambini ed altri, altrettanti, o quasi, alzerebbero il dito, pronti alla pugna.

D’altra parte, esempi recenti ci sono come quello di una signora, esperta in “burlesque”, che diventa Assessore alla Cultura di una grande città. Oppure del volenteroso che, con la licenza media e dieci anni di dignitosa attività come tosatore di cani, si trova a ricoprire la carica di Presidente della Commissione Affari Europei della Camera.

Per evitare illusioni, anche per rispetto alle mamme e alle nonne in trepida attesa di svolte familiari, cerchiamo di limitare il campo dei “migliori”.

C’è bisogno di ridare fiducia e guarire il “morbo” della crisi

Tentiamo di individuare personalità che, alla competenza ed esperienza personale, uniscano sapienza politica. Questa utima è l’unica  che consenta di potersi muovere nei meandri di situazioni complesse, dando sicurezza agli italiani e certezze all’estero.

A questo punto il numero dei candidati si restringe notevolmente. Non è difficile arrivare a nomi prestigiosi, come Giuliano Amato e Mario Draghi.  Potrebbero essere  le personalità in grado di incidere sulla crisi e  ridare fiducia al Paese e prestigio all’estero. Serve, però,  il sostegno di una classe politica compatta ed operante, questa volta veramente, nell’interesse dei cittadini, e poi, tra due anni, al voto.

E’ arrivato il momento non solo della saggezza, ma anche del coraggio!

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