Il Ministro alla Difesa, con SMD, il COVI e l’intera Difesa italiana seguono ogni ora l’evoluzione della situazione.
“La situazione, nel Sud del Libano, resta, purtroppo, quella di questi giorni. Per quanto riguarda il razzo che ha colpito il quartier generale della missione Unifil dell’Onu, che si trova nel sud del Libano, a Naqoura, a cui prendono parte anche 1.103 militari italiani, si tratta di un missile deviato e che non ha causato alcun danno. Non era un missile lanciato sulla base italiana, ma di una traiettoria accidentale che è caduto lontano dalla base dei nostri soldati. Rimane, però, che che la situazione resta quella che è, cioè grave”.
“Il mio Ministero, attraverso SMD, COVI, tutte le strutture della Difesa e l’intero governo, mantiene la situazione sotto il pieno controllo, monitorando ogni minuto l’evolversi dei fatti, delle condizioni sul terreno e le possibili evoluzioni. Ma, qualora ci fossero o si concretizzassero nuovi pericoli, come quelli che solo ieri hanno determinato la mia decisa scelta di far rientrare in Italia i Carabinieri della missione addestrativa di stanza a Gerico, verrà fatta la stessa cosa. Se percepirò che i nostri contingenti entrassero in pericolo la scelta sarebbe scontata, anche perché i nostri militari sono lì, in Libano, con regole di ingaggio molto chiare che non prevedono né la preparazione né l’attrezzatura per qualcosa di diverso da Unifil, che è un’operazione di monitoraggio“.
“Inoltre, sempre in merito a quanto successo oggi presso la base di Naqoura, sede del comando della United Nations Interim Force Lebanon – UNIFIL, io personalmente, insieme al Ministero della Difesa, a SMD e al COVI, vogliamo ricordare che quanto è successo è andato così: un razzo, presumibilmente a causa del forte vento, ha deviato traiettoria e si è conficcato nel terreno in un’area libera, ma lontana da edifici e strade, nell’area logistica del quartier generale di Unifil a Naqoura, senza nessuna conseguenza. Nessun militare italiano è stato coinvolto nell’evento.
La Base di Naqoura non è una base italiana. E per il Comando italiano del Settore Ovest di UNIFIL, che si trova a Shama, a circa 11 chilometri più a nord di Naqoura, i nostri militari sono al sicuro, la situazione viene monitorata”.
“Ma lo status di force protection di UNIFIL è temporaneamente incrementato ed è stato richiesto a tutti i militari della missione di evitare movimenti non necessari. Io personalmente, la Difesa, SMD, il COVI seguiamo con costante attenzione la situazione sul terreno del Libano”.
Così, in una nota, il Ministro alla Difesa Guido Crosetto.