Scene crude e inquietanti alle isole Faroe dove domenica scorsa sono stati massacrati oltre 1.500 delfini nella caccia che da secoli si svolge nel Paese. Le immagini mostrano i cadaveri dei mammiferi sulla battigia di Skalabotnur a Eysturoy con il mare color rosso sangue. Le fotografie della mattanza hanno fatto il giro dei social media scatenando l’ira degli ambientalisti, ma anche di alcune organizzazioni che partecipano all’evento.
La Grindadrap, così si chiama la pratica barbarica, consiste nel trascinare i mammiferi, soprattutto balene, a riva e poi massacrarli con dei coltelli. Ogni anno, riporta la Bbc, vengono sgozzate circa 600 balene e 35-40 delfini. Il massacro di domenica è senza precedenti. Nel 1940 ne furono uccisi 1200.
“E’ stato un grande errore”, ha ammesso il presidente dell’Associazione balenieri delle isole, Olavur Sjurdarberg. Secondo i media locali, la reazione della popolazione è stata “di smarrimento e shock a causa del numero straordinariamente grande” di delfini uccisi Tuttavia un sondaggio effettuato dalla tv pubblica Kringvarp Foroya ha rivelato che mentre il 50% delle persone è contraria alla caccia dei delfini, l’80% è favorevole a quella delle balene. (foto da Wikipedia)