Il ruolo internazionale del dollaro lo determinano” fattori come il debito, ovvero il fatto che il titolo del Tesoro Usa é il più scambiato nel mondo”. Così il Presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa. Il Preier riaffronta la questione della necessità degli eurobond, da lui rilanciata in occasione della riunione di ieri del Consiglio Europeo. “Noi abbiamo il debito dei vari Paesi, ha detto, ma quei titoli (di stato) non hanno quella caratteristica di essere completamente privi di rischio. Un altro fattore che gioca a favore del dollaro, ha aggiunto, é che gli Stati Uniti “hanno un mercato dei capitali gigantesco dove tutte le società possono emettere azioni”.
“Bisogna arrivare a una unione fiscale – ha rimarcato Draghi, – il tragitto è molto lungo ed è anche molto, molto difficile. I vari Paesi la pensano in maniera diversa. Ma sarebbe importante avere un impegno politico. Non si concretizzerà domani, non so quante generazioni ci vorranno – ma è necessario precisa – che l’Europa marci in quella direzione”.
Gli Stati Uniti sono stati presi ancora come esempio a cui l’Eurozona dovrebbe guardare. “Noi, ha detto il Draghi, “non abbiamo un mercato unico dei capitali. In mancanza di una unione bancaria, di una unione del mercato dei capitali e in mancanza di un titolo condiviso come quello del Tesoro americano, va bene parlare dell’importanza dell’euro, ma se non si risolvono questi problemi” è inutile sperare.
