Sono alcuni giorni ormai che si parla del tanto temuto “lotto ABV5811” di Astrazeneca. Lotto che per via cautelare è stato ritirato nel nostro Paese. Dopo la sua somministrazione alcune persone sono morte e non si riesce a capire se le due cose siano correlate. È anche vero che tutti gli anni molti di noi si ritrovano a doversi vaccinare contro l’influenza, ma in quel caso nessuno si chiede se subito dopo il vaccino le persone muoiano. Come mai?
Nel 2014, esattamente 29 novembre, il sito agenziafarmaco.gov.it pubblicava:
“Ogni giorno, secondo le statistiche, muoiono 800 anziani che si sono vaccinati per l’influenza, ma non c’è alcuna correlazione tra il vaccino e i decessi”. Lo ha affermato oggi Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (Simg). ”I dati dell’Istat dicono che ogni giorno in Italia muoiono circa 1800 persone, con punte fino a duemila nei mesi invernali – ha sottolineato Cricelli – La maggior parte dei decessi, circa 1600 al giorno, avviene in persone anziane. Il tasso vaccinale supera il 50% negli over 65. Quindi ogni giorno muoiono circa 800 persone che si sono vaccinate.
Non vi è alcuna correlazione tra la somministrazione del vaccino e i decessi. Salvo circostanze eccezionali, tutte da dimostrare, le cause della morte sono le solite: cancro, malattie cardiovascolari, respiratorie e altro”. Secondo Cricelli il legame tra vaccini e morti sospette è smentito dai dati epidemiologici. ”Dobbiamo dunque ricondurre gli eventi che si stanno verificando nelle ultime ore a una seria analisi scientifica. – ha sottolineato – Come dimostrano i dati epidemiologici a nostra disposizione, è evidente che le morti fra gli anziani, da sempre, sono più frequenti e non sono causate dalla vaccinazione antinfluenzale. Gli anziani – ha aggiunto Cricelli – costituiscono la popolazione più fragile e, indipendentemente dalla vaccinazione antinfluenzale, fanno registrare percentuali di mortalità più elevate. Ma, proprio per la loro condizione di fragilità, è importante che si vaccinino contro l’ influenza. Altrimenti assisteremmo a un numero di morti sicuramente maggiore“.
Facciamo due più due insieme
La popolazione italiana nel 2014 era di 60,78 milioni di abitanti e i decessi di influenza, conteggiando anche chi si era vaccinato, era di 375 mila persone. Quindi i numeri ci dicono che nel periodo della campagna vaccinale per l’influenza nel 2014 che è durata circa 3 mesi (19 ottobre-19 gennaio) la media dava 800 morti giornalieri che per un mese da un totale di 24 mila persone che moltiplicato per i 3 mesi da un totale di 72 mila decessi. Quindi nei tre mesi di campagna sono morti lo 0,0011846% della popolazione italiana. Nell’arco dell’anno invece sono morti lo 0,00616979% della popolazione. Ma sempre senza che le due cose fossero correlate.
Cosiderando che i vaccini sono iniziati il 27 dicembre 2020 e che da allora le persone vaccinate sono un totale di 6.715.732 suddivisi in: 5.351.115 di PFIZER / BIONTECH, 270.817 di MODERNA e 1.093.800 di ASTRAZENECA. La popolazione italiana stimata al 1 agosto 2020 è di 59.991.186 quindi possiamo dire che si è vaccinata ad oggi lo 0,11194531% della popolazione. nei tre mesi di campagna vaccinale sono morti, ancora non hanno presentato i risultati se per covid influenza o altre patologie, circa 84 mila persone. Ovvero lo 0,00140021% della popolazione.
Dalle notizie che ci arrivano sappiamo che su 1.093.800 dosi di Astrazeneca i morti dopo il vaccino sono dello 0,00009142% dei vaccinati.
Tutti sappiamo fare due più due ma in alcuni casi vogliamo che faccia cinque.