Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione con misure per contrastare possibili ingerenze russe, anche in vista delle elezioni europee di giugno.
Fra le misure introdotte, il rafforzamento della sicurezza e delle inchieste interne e una preparazione sulla sicurezza obbligatoria per tutti i deputati e i loro staff.
Il testo è passato a larghissima maggioranza, con 429 sì, 27 no e 48 astenuti. Fdi, Lega e M5s non hanno votato.
Gli eurodeputati di Fratelli d’Italia, Lega e M5S presenti oggi in Aula a Strasburgo si sono astenuti, secondo quanto emerge dal resoconto delle votazioni pubblicato dall’Aula. Gli altri eurodeputati italiani hanno votato a favore.
Nel gruppo Id hanno votato contro gli eurodeputati di AfD; nell’Ecr, tra gli altri, ha votato contro il francese Nicolas Bay, mentre i polacchi del Pis hanno votato a favore. Anche alcuni deputati della Sinistra hanno votato contro la risoluzione, come l’irlandese Mick Wallace.
Il Parlamento Europeo invita la leadership politica dell’UE e degli Stati membri a contrastare “con urgenza” i tentativi di ingerenza russa, anche in vista delle prossime elezioni europee e denuncia “fermamente” i tentativi sostenuti dal Cremlino di interferire e minare i processi democratici europei, come indicato in diverse recenti rivelazioni. Qualsiasi tattica di questo tipo, dicono i Deputati , deve avere conseguenze.
Il Parlamento si dice, inoltre, sconvolto dalle accuse credibili, secondo le quali alcuni eurodeputati sarebbero stati pagati per diffondere la propaganda russa e molti avrebbero partecipato alle attività del media filorusso ‘Voice of Europe‘, nel contesto della guerra contro l’Ucraina.
I Deputati chiedono, dunque, ai leader dell’UE e degli Stati membri di contrastare gli sforzi di ingerenza russa, non solo nelle istituzioni ma in tutta l’UE. Bisogna agire con urgenza, sottolineano, viste le imminenti elezioni europee del 6-9 giugno.
La risoluzione è stata definita in relazione al caso del deputato dell’AfD tedesca, e capolista del partito alle elezioni di giugno, Maximilian Krah, sotto inchiesta in Germania per il sospetto che abbia ricevuto denaro dalla Russia e dalla Cina.
I Deputati europei hanno anche chiesto al Partito dell’estrema destra tedesco di “dichiarare pubblicamente e senza indugio le sue relazioni finanziarie, in modo particolare con il Cremlino“.
Un collaboratore di Krah è stato arrestato in Germania con l’accusa di spionaggio per la Cina.