In Emilia Romagna, la recente alluvione ha fatto riemergere nel fango ordigni inesplosi e due giorni fa la Prefettura di Forlì e quella di Ravenna hanno lanciato l’allrme e hanno invitato la cittadinanza alla massima attenzione.
Nel Ravennate sono stati recuperati sei ordigni, messi poi in sicurezza dai militari che operano per la bonifica. Si tratta di ordigni inesplosi risalenti al secondo conflitto mondiale.
La scoperta preoccupa in particolare il mondo dell’agricoltura e la Coldiretti spiega la paura per l’incolumità degli agricoltori che con i loro trattori sono impegnati nella sistemazione dei terreni devastati dall’acqua. Infatti questi residuati bellici se toccati inavvertitamente o rimossi in maniera inadatta possono creare pericoli seri.
La Coldiretta invita i lavoratori della terra alla massima prudenza e chiede l’assistenza dei militari, delle forze dell’ordine e della Protezione civile per la messa in sicurezza delle aree agricole più interessate dal fronte della Seconda Guerra Mondiale.
Giovanni Lafirenze, referente del dipartimento ordigni bellici inesplosi dell’Associazione Nazionale vittime civili di guerra, sostiene: “quando le acque si ritireranno compariranno ordigni nelle strade, nei parcheggi, nei parchi e i cittadini devono sapere come comportarsi”.
L’Esercito ha diffuso una locandina informativa con fotografie degli ordigni più comunemente rinvenuti.