Epifania: calze meno ricche per il calo della spesa secondo il Centro Studi di Confcooperative secondo il quale saranno due italiani su tre a fare regali per l’Epifania. Complessivamente la spesa si aggira su di 1,8 miliardi. Tra le cause la crisi economica, le chiusure dei negozi per le misure di contenimento del virus e il ritardato decollo dei saldi. La spesa procapite giunge ad un calo del 25% rispetto al 2019, con mancati acquisti per 450 milioni di euro.
Epifania: calze meno ricche, ma a base di dolci
Nonostante le molte persone in giro per le vie delle città e a dire il vero molto meno all’interno dei negozi, i doni virtualmente protati dalla vecchietta con le scarpe rotte sono di certo attesi da tutti i bambini e le bambine come del resto è atteso con timore il temutissimo carbone da coloro che, per così dire, non sono stati molto “bravi”. “ A farla da padrone saranno le calze per i più piccoli, piene di dolci, cioccolato ma anche carbone, prodotto in casa con zucchero italiano”, secondo l’analisi. Almeno una calza di dolci su quattro sarà prodotta in casa, un’autarchia determinata non solo dalla voglia di risparmiare, ma anche dalla maggiore disponibilità di tempo.
Il cambio delle abitudini
Il cambio delle abitudini dovuto alla pandemia, con più tempo passato in casa, si riflette anche sugli altri regali: crescono i regali in giochi da tavolo (15%), abbonamenti alla pay tv (7%) e libri (5%), pari al 27% dei regali complessivi. Il primato va comunque alle calze (38%), seguite dai giocattoli (35%).
Confcooperative avverte come la Befana “sarà l’ennesima ricorrenza che evidenzia le difficoltà di oltre 3,8 milioni di famiglie, per un totale di 10 milioni di persone che vivono in povertà, un esercito gonfiato dalla lockdown economy” e chiede di individuare misure di contrasto alla povertà e politiche attive per concorrere ad affrontare una piaga “che rischia di minare nei prossimi mesi la concordia sociale del paese”.
