Milano Fashion Week

Fashion: cala il fatturato nel 2020: Europa -23,7% e Asia -14,8%

Nall’industria della  “Fashion”  italiana  cresce la presenza dei gruppi stranieri, ma le imprese più redditizie sono quelle a controllo italiano. In particolare, si distinguono le aziende a controllo familiare quotate, dove l’ebit margin è pari al 13,4%. Queste aziende sono anche quelle più propense all’export, con l’86% del fatturato realizzato oltrefrontiera.

I dati  del nuovo report sul “Sistema Moda dell’Area Studi Mediobanca, presentati in vista della terza edizione dell’Annual Fashion Talk, riportano  che  “nei primi nove mesi del 2020  per i maggiori player mondiali del fashion vi è stata una riduzione del giro d’affari cinque volte maggiore di quella registrata dalla grande industria. Ha sofferto soprattutto il mercato europeo della moda (-23,7%), fortemente penalizzato dal blocco dei flussi turistici.  Quello asiatico ha visto un calo più contenuto pari al -14,8% e -10,1% escludendo il Giappone, dove il calo è stato del 23,7%. Per il settore moda italiano la contrazione del giro d’affari per il 2020 dovrebbe attestarsi al -23%.

Come ha spiegato Nadia Portioli, analista di Mediobanca, nel 2014 i gruppi d’oltreconfine controllavano il 23,9% del fatturato e sono arrivati al 34,7%, grazie a un’accelerazione delle controllate quasi quadrupla rispetto a quella delle società nazionali in mani italiane (101 delle 173 totali).

Alcuni segnali positivi sembrano arrivare nell’ultimo trimestre del 2020, su cui i primi dati segnalano un rimbalzo del fatturato a livello aggregato del +17%, con un ritmo di ripresa differente a livello geografico e a seconda delle specialità.

Moda all’insegna della  digitalizzazione e della sostenibilità

La ripresa dell’industria della moda, si legge nel report, si baserà sulla digitalizzazione e sulla sostenibilità, fatta salva la necessità, a livello locale, di fare sistema. Quanto a impegno nella salvaguardia dell’ambiente, viene rilevata già una crescita a partire dai dati 2019.  Come  riferimento per i dati c’è il  calo dei consumi idrici (-3,4%) e delle emissioni di anidride carbonica (-5,1%). Si sono ridotti anche i rifiuti prodotti (-3,1%) – si legge nel report. “Aumenta il ricorso all’energia elettrica rinnovabile passndo dal 42,6% del 2018 al 49,9% del 2019”.

Tuttavia, queste ultime performano meglio in termini di redditività: l’ebit margin risulta pari al 9,3%, contro il 6,2% delle realtà controllate da società straniere.

In particolare, si distinguono le aziende a controllo familiare quotate, dove l’ebit margin è pari al 13,4%. Queste aziende sono anche quelle più propense all’export, con l’86% del fatturato realizzato oltrefrontiera.

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