Gamestop, una vicenda che fa riflettere

La vicenda Gamestop, legata all’acquisto speculativo di azioni di questa catena di negozi di giocattoli statunitensi, si presta, ad alcune considerazioni significative.

Fondi speculativi

I fattori che possono essere chiamati in gioco nella descrizione di questa vicenda sono molteplici. Innanzitutto, la presenza di hedge funds, fondi speculativi abituati a puntare sul possibile fallimento di imprese quotate in difficoltà.

Si attiva il meccanismo delle vendite allo scoperto (short selling) con l’evidente obiettivo di guadagnare nel momento dell’acquisto effettivo dei titoli, nel frattempo ulteriormente deprezzatisi.

Poi, la presenza di piattaforme di negoziazione non istituzionali. In virtù dell’applicazione di commissioni particolarmente ridotte, se non totalmente azzerate, stanno acquistando crescente popolarità anche presso i piccoli investitori , movimentando masse ingenti di flussi finanziari.

Si può, infine, aggiungere il ruolo della pandemia da Covid ’19, che, a seguito delle restrizioni imposte per evitare il diffondersi del contagio, ha di fatto aumentato la disponibilità del tempo per potersi dedicare alla navigazione su internet e ha rafforzato meccanismi di solidarietà sui social, come in questo caso, attivando una levata di scudi contro i fondi speculatori, dal sapore di rivendicazione popolare contro quelli che vengono considerati dei voraci avvoltoi.

Rialzo azioni Gamestop

La miscela di questi elementi ha prodotto il vertiginoso rialzo della quotazione delle azioni di Gamestop. Tra il 2013 e il 2019 si erano ridotte da 56 dollari  al valore di 5 dollari. Un balzo incredibile, verificatosi nel giro di pochi giorni, fino al livello di 400 dollari.

A questa crescita delle quotazioni hanno paradossalmente contribuito gli stessi hedge fund, costretti a comprare precipitosamente le azioni di Gamestop. Così facendo, hanno rafforzato la domanda già particolarmente sostenuta con il risultato finale, sia di creare in uno spazio di tempo brevissimo  milionari, spesso virtuali, sia di far evaporare miliardi di dollari di scommesse al ribasso da loro stessi piazzate.

L’inevitabile successivo sgonfiamento della bolla legata alle vendite massicce di azioni di Gamestop, che comunque non rimane un fatto isolato, ha ancora una volta dimostrato come l’assenza di normative adeguate in grado di regolamentare i possibili intrecci tra finanza e internet, costituisca un severo pericolo per la stabilità dei mercati finanziari. Con evidenti ripercussioni dannose sull’ordinato sviluppo economico dei singoli Paesi.

Una lezione da non dimenticare, ma soprattutto uno stimolo ineludibile per le Autorità di Vigilanza dei mercati finanziari. Intervenire tempestivamente con regolamentazioni coerenti, poste a tutela della loro efficienza e di quella degli investitori minori.

Condividi
Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it