Ahmadreza Djalali “rischia presto di morire in carcere” a causa delle condizioni di detenzione “veramente orribili“. È quanto si apprende nel rapporto degli esperti delle Nazioni Unite in merito allo stato di salute del medico iraniano, naturalizzato svedese, accusato di spionaggio e collaborazione con Israele e condannato a morte. La moglie Vida Mehrannia lancia la sua richiesta: “Mio marito ora è in una situazione molto, molto grave. Ha bisogno urgentemente di cure mediche e deve essere rilasciato al più presto“. E continuando fa un appello: “Ahmadreza è da cinque anni in prigione e da quasi quattro mesi in isolamento. È completamente innocente e ha bisogno del supporto di tutti“.
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