Si chiama “Nicola D’Oro”, l’operazione che ha portato all’arresto di quattro persone, responsabili di concorso nell’ipotesi di reato di induzione indebita di dare o promettere utilità. A finire in manette: Bruno Longo, consigliere comunale dei Fratelli d’Italia e Antonio Apicella medico in pensione. Con loro, anche Luigi Panniello imprenditore nel settore informatico e Antonio Parente, al servizio informatico del Comune di Foggia.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia, hanno portato ad acquisire un compendio indiziario a carico dei soggetti. Il tutto è avvenuto a seguito, da parte delle Fiamme Gialle, di intercettazioni telefoniche e ambientali. Indagini finanziarie e dati estrapolati dai telefoni delle persone indagate.
Foggia, le indagini
I quattro arrestati, hanno indotto un rappresentante legale di una s.r.l. di Campobasso, a consegnare del denaro. Un importo pari a 35mila euro, come contropartita del pagamento di tre fatture. Queste emesse dalla sua società nei confronti del Comune di Foggia. L’imprenditore si è determinato in tal senso, pur di vedersi saldate le prestazioni rese al Comune di Foggia in relazione a un appalto per il servizio informatico di archiviazione dati.
I destinatari della misura, secondo il Gip del Tribunale di Foggia, “progettavano di continuare nella loro attività estorsiva nei confronti dell’imprenditore molisano o di altra persona meno refrattaria del primo a consegnare il denaro”.