Il 6 settembre sei prigionieri palestinesi detenuti carcere di massima sicurezza di Gilboa per violenze anti-israeliane, erano fuggiti attraverso un tunnel scavato sotto un lavandino e che conduceva a un buco nel terreno fuori dal penitenziario.
I sei fuggitivi, subito qualificati come “eroi” dalla parte palestinese, erano diventati gli uomini più ricercati in Israele, che aveva schierato rinforzi militari e droni per cercare di trovarli. Il fine settimana successivo alla fuga le forze israeliane hanno arrestato quattro dei latitanti nella zona di Nazareth, città araba nel nord di Israele.
Ieri, l’Esercito israeliano ha annunciato l’arresto degli ultimi due dei sei evasi quasi. L’operazione è avvenuta a Jenin, il settore settentrionale della Cisgiordania occupata da cui provenivano i sei prigionieri.
Le autorità avevano in particolare arrestato e poi iniziato a interrogare Mahmoud Ardah, membro della Jihad islamica incarcerato dal 1996 e considerato la mente dell’operazione, e Zakaria al-Zoubeidi, ex capo del braccio armato del partito Fatah per il campo palestinese di Jenin, baluardo della ribellione armata. I militari al termine di un’operazione congiunta con speciali unità antiterrorismo.hanno annunciato l’arresto a Jenin degli ultimi due latitanti, Ayham Kamamji, 35 anni, e Munadel Infeiat, 26, entrambi membri della Jihad islamica, un movimento armato islamista palestinese.