Classe 1951, Francesco De Gregori spegne oggi 70 candeline.
Il giornalista Enrico De Angelis, in un articolo del 1975, dichiarò che “la sua musica imprime strane sensazioni che nessun autore italiano è finora riuscito a dare…Non racconta la vita in una forma particolarmente discorsiva, ma la presenta così come si manifesta attimo dopo attimo”.
Settanta anni, settanta grazie di coloro che la musica italiana della seconda metà del novecento, l’hanno vissuta, amata, odiata, trasformata in uno stile di vita. Stile che oggi, quella stessa musica italiana, forse l’hanno un po’ dimenticato.
Ma non esiste persona, probabilmente, che nonostante gli anni, non legga queste parole canticchiando: “Alice guarda i gatti e i gatti guardano nel sole” o “Generale dietro la collina ci sta la notta buia e assassina”. E questo, solo per citarne una minima parte.
I duetti
Francesco De Gregori è sempre stato un asso nelle collaborazioni con gli altri artisti, ma quando la sua voce si univa a quella di Antonello Venditti e Lucio Dalla, era pura magia.
E’ il 1971 e Francesco De Gregori e Lo Cascio fanno un’audizione per la casa discografica It, dove si presentano con quattro brani: Il Partigiano (originale di Leonard Cohen), Dolce signora che bruci, Ho cercato di dirti e Signora Aquilone. I rapporti tra i due non erano mai stati idilliaci e così al momento di un viaggio premio, De Gregori chiede a Venditti di accompagnarlo.
Questo sarà l’inizio della loro collaborazione e della realizzazione di Theorius Campus, ristampato anni dopo con il nome di Roma capoccia.
Arriva il 1978 e qui, l’8 luglio, De Gregori tiene un concerto insieme a Lucio Dalla, riscuotendo un grande successo. Nel dicembre dello stesso anno, firmano l’album Ma che ne sanno i marinai, per arrivare mesi dopo a una delle più grandi tournée: Banana Republic. Tutto esaurito per l’estate del 1979.
La musica
Francesco De Gregori, nell’arco della sua carriera, è riuscito sempre a essere attuale, nonostante i cambiamenti nei generi e nei gusti musicali, nelle nuove generazioni che si sono dedicate a nuovi ascolti, ma che non hanno mai considerato cantautori del suo calibro come “vecchi”.
Tutt’altro che vecchio! Francesco De Gregori, nello spirito, rimarrà sempre attuale e questo non poteva essere altrimenti, soprattutto da quando nel 2015 è riuscito a dare vita al progetto per lui più ambito, la traduzione dei brani del suo mito indiscusso: Bob Dylan. Anche il compositore statunitense tra pochissimi mesi giungerà a un traguardo importante: festeggiare 80 anni.
Ma oggi, i più sinceri auguri sono solo per lui. Il grande, Francesco De Gregori!