Frosinone: tabaccaio trova i ladri nel giardino e spara. Morto un 39enne

Sandro Fiorelli, tabaccaio di Santopadre in provincia di Frosinone, ha ucciso con un colpo di fucile un uomo che era entrato nella sua abitazione per rubare.

Tutto è successo la notte di lunedì 25 ottobre intorno alle ore 20. Ora per il tabaccaio è partita la denuncia per omicidio. 

Dalla ricostruzione ad accorgersi della loro presenza in casa è stato il figlio adolescente del commerciante, appena rientrato insieme al genitore 59enne. La dinamica dei fatti è ancora da confermare, ma l’ipotesi più probabile è quella del tentativo di furto finito in tragedia. La vittima, Mirel Joaca Bine, è un uomo di 39 anni di cittadinanza romena. I suoi tre o quattro complici sono riusciti a scappare. Il magistrato Marina Marra della Procura di Cassino ha interrogato il tabaccaio che avrebbe agito per legittima difesa. Il bandito ucciso, secondo le indiscrezioni trapelate, era armato di pistola.

Sandro Fiorelli in passato era stato già derubato più volte. La vittima, come detto insieme a tre o forse quattro complici, era entrato nella villetta di Sandro Fiorelli, situata alla periferia del paese. “Abbiamo sentito dei rumori. Ho preso il fucile per difendermi. Quando mi sono ritrovato faccia a faccia lui aveva una pistola. Ho sparato per paura che mi uccidesse.” Queste le parole del tabaccaio di Frosinone. 

Ora l’uomo è indagato per omicidio. A confermarlo a LaPresse è l’avvocato Sandro De Gasperis, che assiste Fiorelli. La procura ha aperto un fascicolo iscrivendo Fiorelli, ma non sono stati ravvisati elementi per far scattare anche misure cautelari nei confronti del tabaccaio. Sul posto sono ancora in corso i rilievi dei Carabinieri che sono al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Tutto questo mentre vanno avanti le ricerche dei complici che si sono dileguati non appena scoperti raggiungendo un’auto di colore chiaro, a cui Carabinieri e Polizia stanno dando la caccia. Non è escluso che si tratti della banda che nelle ultime settimane ha messo a segno diversi colpi a Sora e nel comprensorio alimentando tensione e preoccupazione fra i cittadini.

Si riapre ora un triste capitolo sull’uso delle armi per difesa personale. Fino a dove si è giustificati e quando è eccesso di difesa?

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