Frosinone, tre arresti per incendio boschivo doloso. Strumenti di prevenzione e lotta

Incendio boschivo doloso aggravato dai futili motivi. Per questo tre arresti, due misure di custodia in carcere e una ai domiciliari. È l’esito delle  indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Frosinone il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (NIPAAF) del Gruppo Carabinieri Forestale di Frosinone.

Nell’anno in corso nelle regioni a statuto ordinario si sono sviluppati 4.100 incendi boschivi e mentre su tutto il territorio nazionale sono state arrestate 17 persone per reato di incendio boschivo. Tali azioni sono supportate attraverso l’acquisizione di strumentazioni dedicate e ricorrendo a metodologie scientifiche di indagine specificatamente elaborate a livello globale (Metodo delle Evidenze Fisiche), per individuare il punto di inizio dell’evento incendio boschivo e le cause scatenanti. A tal fine l’Arma dei Carabinieri, ha dotato i propri raparti specializzati di 900 zaini di repertazione tecnica e 40 fuoristrada AIB per un importo complessivo di investimenti pari €.4.600.000.

Nel corso del 2022, al fine di innalzare ulteriormente il dispositivo antincendio boschivo, si è provveduto alla formazione tecnicoprofessionale specifica di 190 militari specializzati nelle tecniche investigative e di repertazione AIB.

L’utilizzo dei sistemi satellitari per il monitoraggio delle risorse forestali è una prassi ormai scientificamente consolidata che, correlata con la crescente quantità di informazioni derivanti dall’impiego dei droni nelle attività di aerofotogrammetria, con l’uso congiunto dell’intelligenza artificiale e della disponibilità di dati satellitari telerilevati (oggi fruibili anche in ambiente open cloud), ha definito nuove frontiere ed ambiti applicativi innovativi per il Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri (CUFA).

Grazie al Programma Copernicus dell’Unione Europea, sono state rese disponibili gratuitamente le immagini dei satelliti Sentinel 2, con intervalli di rivisitazione del territorio molto brevi e dotati di un’alta risoluzione spaziale, che rappresentano un’opportunità sia per il monitoraggio dell’andamento del fenomeno degli incendi boschivi che a supporto delle attività infoinvestigative indirizzate alla repressione dei reati connessi. Al fine di contrastare sempre più efficacemente il fenomeno degli incendi boschivi, il CUFA si pone l’obiettivo di trasformare questa grande mole di informazioni in strumenti di conoscenza del fenomeno stesso, anche avvalendosi di tecniche di integrazione di dati provenienti da diverse piattaforme satellitari e da diverse fonti (dati rilevati da sistemi video, dati ancillari, serie storiche statistiche ventennali, informazioni meteo, etc.).

Inoltre, sul piano dell’utilizzo delle nuove tecnologie per migliorare l’attività operativa, il piano che
l’Arma dei Carabinieri, attraverso il CUFA, intende sviluppare in questo settore prevede l’attività di monitoraggio e di interpretazione delle anomalie multispettrali delle foreste italiane tramite tecniche di remote sensing da piattaforma satellitare, integrate con l’impiego di Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto così come sperimentate grazie ad un progetto LIFE denominato Foliage finanziato dalla Commissione Europea e al progetto Prisma Scienza dell’Agenzia Spaziale Italiana .

Gli obiettivi che si intendono perseguire sono lo sviluppo di questo strumento all’avanguardia denominato Smart Forest Monitoring per il controllo in continuo delle foreste rispetto alla loro capacità di stoccaggio della CO2 (gas ad effetto serra), allo stato di conservazione generale dei boschi, alla individuazione delle principali minacce all’ecosistema sia abiotiche derivanti da eventi estremi (valanghe, frane, tempeste di vento e siccità) connessi al climate change, sia biotiche derivanti da attacchi parassitari o antropici (utilizzazioni forestali illegali) attraverso la generazione di early warning (allerte precoci), in tempo reale, in grado di indirizzare in modo mirato le attività di controllo delle foreste da parte dei Reparti CUFA sul territorio.

Infine, altri due strumenti: Task Force e Geoportale. La Task Force incendi boschivi, istituita nel primo trimeste 2022, è un assetto in grado di intervenire con proiezione in 1224 ore sull’intero territorio nazionale in aree interessate da eventi di incendio boschivo di particolare rilevanza, al fine di elevare i livelli capacitivi delle componenti operative e investigative dell’Arma presenti sul territorio. Il disposititvo ha il compito di eseguire gli accertamenti urgenti sulle aree boschive percorse dal fuoco e di supportare reparti forestali territoriali. La Task Force incendi boschivi è composta: da 42 militari, individuati tra quelli in possesso della qualifica di Repertatore AIB e con provata esperienza nel settore.

Il Geoportale, raggiungibile anche attraverso il portale istituzionale dell’Arma e all’indirizzo web https://geoportale.incendiboschivi.it è uno strumento moderno e di immediata fruizione, per enti/organismi e semplici cittadini che vogliono conoscere la distribuzione e l’estensione geografica del fenomeno nelle regioni a statuto ordinario dove opera la componente forestale dell’Arma dei Carabinieri. Con questo strumento è possibile interagire, in una modalità estremamente semplice ed intuitiva, per acquisire informazioni di natura ambientale ed ecosistemica, riguardanti il fenomeno degli incendi boschivi. La legge stabilisce infatti la competenza del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri a provvedere, nell’ambito dei propri compiti istituzionali e per le sole regioni a Statuto Ordinario, al rilievo delle aree percorse dal fuoco e di rendere disponibili
i conseguenti aggiornamenti su supporto digitale da pubblicare su apposito e dedicato sito internet dell’Arma

Autore:

Redazione

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it