GB, manca poco. Chi sarà successore di Johnson: Truss o Sunak?

Mancano poche ore alla diffusione del nome del successore di Boris Johnson alla guida dei Tories. Nome che si inserirà anche, di conseguenza, alla guida del Governo britannico. Al termine di un’estenuante maratona elettorale, passata attraverso cinque votazioni, la rosa dei candidati conservatori si è ristretta a due: l’attuale ministra degli Esteri e grande favorita secondo tutti i sondaggi, Liz Truss, ed il Cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak.

Hanno votato più di 160mila iscritti al partito. I media danno per favorità Liz Truss che si inserirebbe al governo come la terza donna a guidare la Gran Bretagna dopo Margaret Thatcher e Theresa May, tutte conservatrici.

Truss o Sunak, in ogni caso, domani viaggeranno con Johnson fino alla tenuta reale di Balmoral, nell’Aberdeenshire in Scozia, per ricevere l’incarico dalle mani della Regina Elisabetta. Qui la sovrana sta trascorrendo le vacanze estive. Sarà la prima nomina – 14 i Premier nominati – fuori da Buckingham Palace o nel Castello di Windsor.

Chi occuperà il 10 di Downing Street?

Chi sono i due candidati? Liz Truss è entrata in Parlamento nel 2010. Da quel momento ha iniziato a scalare le gerarchie del partito. Sostenitrice del ‘remain’ al fatidico referendum sull’uscita dall’UE del 2016 ha compensato gli ‘errori’ di gioventù diventando in breve tempo una ‘Brexiter’ intransigente, facendo leva sulla sua lealtà a Johnson e sul paragone con l’Iron Lady, di cui spesso copia l’iconica camicetta con il fiocco. Dalla sua parte anche una fortissima retorica anti-Putin

La sfida il 42enne Rishi Sunak. Entrambi i genitori provengono dall’Africa orientale, sono di origini punjabi, si sono trasferiti in Gran Bretagna negli anni ’60. Si è formato a Oxford, ha guadagnato milioni con gli hedge fund ed è diventato deputato nel 2015. Fin da subito Sunak è stato un sostenitore della Brexit. La sua popolarità, in calo,  deriva dall’essere stato il promotore di un imponente programma di aiuti statali da 350 miliardi di sterline per aziende e privati colpiti dal lockdown. La sua reputazione, tuttavia, è svanita presto, non aiutata dal ‘tax gate’ della moglie miliardaria, dalla crisi del costo della vita fino all’accusa di aver pugnalato Johnson alle spalle. Si aggiunge poi lo stigma della classe. In un video che ha fatto il giro del Paese si vede un giovane Sunak che in un documentario televisivo scherza sul fatto di non avere amici della classe operaia.

Il dopo: la politica, estera soprattutto

I nodi in politica estera hanno già toccato la favorita. Mentre secondo il Times appena eletta Truss dichiarerà la Cina una ”minaccia nazionale acuta’‘ al pari della Russia, resta aperta la questione Macron. La Ministra, infatti, non ha risposto a chi le chiedeva se considerasse il Presidente francese amico o nemico degli inglesi. L’altro fronte è ovviamente il conflitto Ucraina Russia.

E poi tutta la politica interna, con un caro vita senza precedenti per la Gran Bretagna. Truss ha lanciato la sua campagna con la promessa di vasti tagli alle tasse, escludendo di recente il razionamento energetico. Una linea che non ha lasciato a Sunak altra scelta se non quella di attenersi alla sua posizione ortodossa secondo cui il Paese non può permettersi tagli alle tasse data la pandemia e la guerra in Ucraina.

Fuori dal coro resite l’ex Ministro Stewart che dovendo dire chi avrà la meglio fra i due risponde con un ritorno di BoJo in stile Berlusconi.

(foto di Pixabay)


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