George Floyd: alcuni testimoni raccontano cosa è successo

Durante il Processo, Richard Zimmerman, massimo responsabile della sezione omicidi della Polizia di Minneapolis, si è espresso per quanto riguarda la procedura d’arresto nel caso George Floyd.

Quello che ha fatto l’agente Derek Chauvin – ha spiegato Zimmerman – premendo sul collo di George Floyd col suo ginocchio, era totalmente non necessario”.

Se premi un ginocchio sul collo di qualcuno – conclude – si sa che puoi ucciderlo. Una volta che una persona è ammanettata il livello della minaccia diminuisce drasticamente, e tenere quella persona in una posizione prona e col ginocchio sul collo riduce drasticamente la capacità di respirare”.

Un’altra testimone, Darnella Frazier, ha registrato un video lungo più di 9 minuti, dove si vede chiaramente l’Agente Chauvin resta sul collo di Floyd, nonostante le richieste dei presenti e le suppliche dell’afroamericano, riporta The Guardian. “Sembrava che non gli importasse”, ha detto Fraizer riferendosi a Chauvin. Secondo la ragazza, all’epoca dei fatti 17enne, la polizia ha impedito a lei e ad altri di intervenire in aiuto di Floyd.

La difesa le ha domandato se gli Agenti avessero agito in quel modo perché minacciati dalla folla. Ma la ragazza ha dichiarato che nessuno aveva assunto comportamenti aggressivi, o violenti, nei confronti dei membri delle Forze dell’Ordine.

Un altro testimone, Donald Williams, lottatore di MMA, ha condannato il comportamento della Polizia. L’uomo, da quanto ha riferito il The Guardian, ha chiesto ai poliziotti di interrompere la presa di strangolamento. Ma di non essere stato ascoltato. “Si vedeva che stava soffrendo terribilmente”, ha detto rispondendo alle domande del procuratore. Williams continua affermando che “Potevi vedere gli occhi girare all’indietro e sentirlo respirare a fatica”.

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