Gigi Buffon, mentre la sua Juve è impegnata sul campo di gioco contro lo Spezia, parla del futuro e dichiara: “Ho imparato che non c’è nulla di certo nella vita. Nella mia testa ho un limite alla mia carriera da giocatore, che è giugno 2023. Ma potrei ritirarmi tra quattro mesi“. Gianluigi Buffon si racconta in una intervista concessa al quotidiano inglese The Guardian, confermando prima di tutto di non essere infinito, ma testimoniando una saggezza che solo dopo 26 anni di carriera puoi permetterti di vantare: “Certo, ci sono dei consigli che darei al ‘me’ giovane, però c’è sempre bisogno di fare esperienze e di sbagliare. Credo che se una persona non commette mai errori e non ne paga le conseguenze, non impara mai”.
“Ricordo come ero e so come sono ora: è importante che a volte le cose vadano male. Come quando sbaglio qualcosa in una partita e mi abbatto: mi aspetto sempre il massimo da me stesso”.
Il portiere della Juventus ha un ruolo fondamentale nello spogliatoio di Andrea Pirlo lo si comprende facilmente da queste righe e se ne capisce il motivo. E non è l’amicizia con l’allenatore che, come ribadisce più volte, viene messa da parte nel rispetto dei ruoli: “Davanti agli altri lo chiamo sempre ‘mister’, è una questione di rispetto e intelligenza, finché lui sarà il tecnico e io un giocatore. Poi, quando usciamo, possiamo essere Gigi e Andrea. Con lui e Gattuso ho condiviso una grande parte della carriera, con l’apice nella vittoria del Mondiale del 2006. Non si giudica certo un’amicizia con i trofei, ma senza dubbio l’esperienza Coppa del Mondo ha rafforzato il nostro legame. Ci ha dato una comprensione condivisa che non potrà mai essere spezzata”.
Buffon poi parla di come ha vissuto il lockdown: “Il primo mese di lockdown, lo ammetto, per me è stato bello. Ho avuto tempo per me stesso e non mi era mai capitato nella vita. Ho avuto occasione di trascorrere del tempo con mia moglie e i miei figli, leggere, seguire i miei hobby. Ne ho approfittato e ho apprezzato questi momenti, poi è diventato pesante”.
“Ma ora, quando sono a casa con la famiglia, non ho bisogno di niente. Sono curioso, sento di crescere continuamente. È una sorta di felicità esistenziale che ti fa stare bene, percepire di essere una persona felice per quel che si è fatto e per chi si sta diventando”.
“Rinnovo a fine stagione? Ho imparato che nulla è certo nella vita…”, ha detto Buffon, che nonostante gli anni che passano si sente ancora competitivo ai massimi livelli: “Dicono che quando si raggiunge la mia età, il declino avviene tutto in una volta, da un momento all’altro. Non ci credo. Sento quello che provo e le sensazioni che provo dentro di me non mi fanno pensare che ci sarà un crollo improvviso. Sono anche una persona che crede fortemente nel destino. Quando la Juventus mi ha offerto la possibilità di tornare, ho pensato: ‘Madonna!’. Non si sa mai, forse c’è un motivo, qualcosa per cui dovrei tornare lì. Un’ultima grande storia da scrivere. Quindi devo essere onesto, c’è anche una parte di questo che si riduce a quel po’ di ego che tutti noi abbiamo”.
E allora parola al campo e allo spogliatoio, che sia per qualche mese o ancora per altri due anni.