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Giorgetti: “Taglio del cuneo fiscale anche nel 2024”

Abbiamo deciso di confermare il taglio del cuneo fiscale anche nel 2024“. L’annuncio arriva dalla viva voce del Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Durante un’intervista rilasciata in occasione del ventennale di Sky il ministro ha parlato ampiamente della manovra di Governo. “Crediamo che vista l’inflazione sia una priorità aiutare i redditi medio bassi, la manovra è prudente e responsabile“, afferma Giorgetti.

L’inflazione ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie, come si legge anche in una nota dell’Istat di ieri. Secondo il Ministro questo aspetto fondamentale costringe il Governo a prendere decisioni giuste nei confronti dei redditi medio bassi, motivo per cui lo sconto sul cuneo fiscale contributivo sarà replicato anche l’anno prossimo.

L’effetto del taglio del cuneo fiscale sugli stipendi

Per l’Inps il taglio del cuneo fiscale porterà un vantaggio di circa 98 euro lordi in busta paga in media. La misura prevede da luglio 2023 un esonero del 7% per i lavoratori con un imponibile pensionistico fino a 25 mila euro su base annua. Per i lavoratori con un imponibile pensionistico fino 35 mila euro su base annua il taglio sarà del 6% . A beneficiare di importi superiori ai 100 euro mese sarebbe circa il 57% dei lavoratori.

“Considerando, invece, solo i lavoratori full time e full month, l’ammontare dell’esonero arriverebbe a 123 euro. Solo circa il 2% dei beneficiari riceverebbe esoneri minori di 80 euro mentre circa il 90% avrebbe un lordo in busta paga superiore di 100 euro; importi superiori a 125 euro raggiungerebbero una platea di lavoratori pari al 48%, e l’8% avrebbe addirittura quote superiori a 150 euro”. Queste le considerazioni dell’Inps, contenute nel rapporto di analisi.

Se queste previsioni dovessero essere confermate, basandoci su un imponibile medio di 1.500 euro,  i beneficiari potranno godere di un aumento della retribuzione importante.

Cosa chiedono i sindacati?

Le sigle sindacali, in materia di cuneo fiscale, chiedono un’operazione strutturale, duratura nel tempo. La Uil, per esempio, ricorda gli 8 milioni di lavoratori e lavoratrici con il contratto scaduto, metà dei quali nel pubblico. Il Segretario Generale Bombardieri chiede al Governo di farsi carico di questo impegno in maniera definitiva, senza ricorrere a spot delimitati nel tempo.

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Redazione

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