Giornata della Memoria

Giornata della Memoria: chi ancora ricorda gli orrori li racconta

Il ricordo di quello che è successo deve risuonare per sempre perché la pagina più triste della nostra storia non si ripeta più. Ecco perché la Giornata della Memoria deve essere ogni anno una giornata indimenticabile.

Per questo chi oggi è ancora vivo o viva, dopo essere soppravissuti all’olocausto, continuano a raccontare. Oggi coloro che possono raccontare sono pochi a causa dell’età che avanza ma i ricordi sono nitidi, fotografati indelebilmente nella loro memoria.

Qualche anno fa Stefano Modiano, chiamato anche Sami, superstite dell’Olocausto italiano, sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau e attivo testimone della Shoah, raccontò su Rai 1: “Sono vivo affinchè possa testimoniare, ecco perchè sono uscito dal campo, c’era un disegno più grande per me e andrò avanti a ricordare finche vivrò“.

Sami Modiano è uno degli italiani sopravvissuti e per fortuna che ancora vivono nel nostro Paese ed è impegnato giornalmente a non far dimenticare gli orrori dei campi di concentramento. Deportato ad Auschwitz a soli 13 anni. Con lui Edith Bruck anche lei 13enne. Ma anche Liliana Segre, una dei 776 bambini italiani, di età inferiore ai 14 anni che furono deportati ad Auschwitz, fu tra i 25 sopravvissuti di allora. Virginia Gattegno, oggi 99enne, è l’ultima testimone vivente veneziana. Andra e Tatiana Bucci, rispettivamente 83 e 85 anni, sono testimoni dell’orrore più assurdo, quello degli esperimenti di Mengele che per chi non dovesse ricordare era il medico che utilizzava i bambini, soprattutto i gemelli, di cui era ossessionato, rendendoli cavie per i suoi test con veleni, elettroschock e torture varie. Arianna Szörényi quando venne deportata aveva solo 11 anni. Diamantina Vivante Salonicchio oggi 84enne, Agata Herskovits Bauer, detta Goti, oggi 88enne venne deportata all’età di 19 anni e da oltre 20 anni infaticabile testimone della Shoah con gli studenti di Milano dove risiede. 

Queste nove persone sono i sopravvissuti che si sono dati come obiettivo quello di non far dimenticare la tragedia che li ha colpiti e di rendere la Giornata della Memoria un momento solenne di condivisione con il mondo.

Sarebbe un errore non tutelarne la memoria al pari di altri“, ha detto all’ANSA Dario Venegoni presidente dell’ANED Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti.

Quando anche loro ci lasceranno rimarranno con noi i loro libri, i loro racconti. Ma fino a quando anche una sola voce resterà in vita tutti siamo obbligati ad ascoltarla e soprattutto a ringraziarla per lo sforzo immane di ricordare, quando magari avrebbero desiderato stare soli con il loro dolore.

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