Giornata della Memoria, UNHCR: l’orrore della discriminazione non è finito

Anche UNHCR partecipa alla Giornata della Memoria commemorando e onorando i milioni di cittadini ebrei, rom, omosessuali e appartenenti ad altre minoranze, vittime dell’Olocausto. Un orrore, in seno alla Seconda Guerra Mondiale, che ha portato alla nascita delle Nazioni Unite nel 1951 e alla Convenzione sui Rifugiati, trattato internazionale ancora oggi fondamentale per garantire la protezione dei rifugiati.

Fra i discriminati di oggi anche coloro che fuggono da guerre e persecuzioni

Ma l’0rrore non è certo finito negli inizia degli Anni Cinquanta. Ancora oggi nel mondo, milioni di persone continuano a soffrire a causa di discriminazioni e violenze. Fra queste ci sono coloro che fuggono da guerre e persecuzioni. Su questi UNHCR non spegne mai i riflettori. Oggi l’86% dei rifugiati viene ospitato in Paesi a basso e medio reddito. Si rende per questo fondamentale che l’Europa e i suoi Stati membri mostrino piena solidarietà in due direzioni: verso coloro che chiedono protezione nell’UE, verso i Paesi che accolgono la gran parte dei rifugiati e degli sfollati.

La narrazione dell’Europa di oggi è anche quella dei respingimenti e delle politiche xenofobe. Fisicamente, poi, l’Europa è anche quella delle barriere fisiche e legislative che stanno limitando il diritto ad accedere al territorio europeo per chiedere asilo. Uno stop che ogni giorno mette vite in pericolo e compromette i diritti di chi è in fuga da guerre, conflitti e persecuzioni.

Coltiviamo la memoria per seminare un futuro migliore

“La Giornata della Memoria ci ricordi quanto si è lottato per ottenere la pace e le conseguenze che hanno subito tutti coloro che hanno vissuto in prima persona persecuzioni, violenze e discriminazioni” ricorda Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “Il mandato di protezione dell’UNHCR nei confronti dei rifugiati nasce proprio dalla necessità di proteggere tutti coloro che non godono più della protezione dei propri governi. Abbiamo il dovere di ricordare sempre il passato e di garantire sostegno e protezione a tutti coloro che anche oggi ne hanno bisogno” conclude Cardoletti.

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