È stata definitivamente espulsa dall’Aeronautica Militare la giovane Giulia Schiff dopo aver denunciato gli atti di nonnismo a cui era stata sottoposta.
L’ex allieva pilota dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, aveva denunciato un “battesimo del volo” ritenuto violento e aggressivo. Per l’episodio sono a processo davanti al Tribunale Militare di Roma otto sergenti del 70esimo Stormo dell’Aeronautica di Latina che sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di lesioni personali pluriaggravate in concorso. Il Consiglio di Stato, con una sentenza depositata nei giorni scorsi, ha respinto il ricorso di Giulia Schiff contro l’espulsione, ritenendolo infondato ed è stato confermato il provvedimento emesso dal Tar del Lazio, condannandola anche a pagare le spese processuali.
Il caso era stato anche raccontato dalla trasmissione “Le Iene” di Italia1; la sentenza del Consiglio di Stato recita: “non emergono elementi atti comprovare un’errata applicazione dei criteri indicati nelle linee guida o un’irragionevolezza della valutazione tecnico discrezionale, con conseguente preclusione di ogni sindacato nel merito e la volontà ritorsiva è esclusa“.
Una sentenza che lascia l’amaro in bocca, soprattutto fa comprendere che in un ambiente come quello militare, soprattutto in questo caso se sei una donna, non ti tutela. E fa comprendere che i panni devi lavarli in casa e se li esponi al pubblico devi essere cacciato. L’ultima frase di Giulia Schiff nel servizio de Le Iene rappresenta ancora uno spaccato attuale della figura delle donne e delle denunce che inutilmente vengono fatte: “Le donne che parlano non piacciono a nessuno, soprattutto nel mondo militare”.