Giulio Regeni: rinviata udienza preliminare per 007 egiziani

E’ stata rinviata al 25 maggio l’udienza preliminare per i quattro 007 egiziani per i quali la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Giulio Regeni.

All’udienza davanti al Gup Pierluigi Balestrieri erano presenti anche il Procuratore Capo Michele Prestipino, il Pm Sergio Colaiocco e i genitori di Giulio Regeni: Paola Deffendi e Claudio Regeni. Presente ovviamente il legale della famiglia Regeni, l’avvocato Alessandra Ballerini.

Il rinvio è dovuto al legittimo impedimento a causa del covid di uno dei difensori di ufficio degli imputati. La richiesta di processo era arrivata il 20 gennaio scorso dopo la chiusura delle indagini, firmata dal Procuratore Capo Prestipino e dal Sostituto Colaiocco, nei confronti del Generale Sabir Tariq, dei Colonnelli Usham Helmi, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif per il reato di sequestro di persona pluriaggravato. Nei confronti di Magdi Ibrahim Abdelal Sharif i Pm contestano anche il concorso in lesioni personali aggravate e il concorso in omicidio aggravato.

Video on line che punta a screditare Giulio Regeni

É comparso la notte scorsa su YouTube, un documentario che punta a mettere in cattiva luce la figura di Regeni. Il titolo scelto dagli ignoti autori per il documentario, al quale è associato anche una pagina Facebook, è “The story of Giulio Regeni”.

Il filmato, suddiviso in tre parti, dura 50 minuti, si presenta come il primo documentario che ricostruisce i movimenti di Giulio Regeni al Cairo. Il video è in lingua araba ma ha i sottotitoli in italiano.

La ricostruzione, intervallata da una serie di interviste e in cui compaiono anche il Senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, l’ex Ministra della Difesa Elisabetta Trenta e l’ex Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare Leonardo Tricarico, è costellata di errori anche grossolani. Riporta fatti già noti, ma offerti e costruiti con l’intento di gettare discredito sul ricercatore e di sostenere la tesi egiziana che le autorità del Cairo siano estranee alla tortura a morte di Giulio.

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