Hamas: “Pronti a iniziare una nuova tregua”

Siamo stati in contatto con i mediatori fino a stamattina, ma i colloqui su una tregua si sono interrotti quando sono iniziati i bombardamenti”. Ne parla, in una intervista alla tv satellitare al-Jazeera, il digerente di Hamas Khalil Al-Hayya. Secondo Al-Hayya Israele avrebbe maliziosamente inserito nomi di soldatesse nell’elenco di scambio dei civili. Il dirigente di Hamas, però, ha lanciato anche un importante messaggio: “Siamo pronti a iniziare una nuova tregua per concludere il dossier dei detenuti civili”.

Secondo Israele, dopo alcuni giorni di combattimento Hamas sarà di nuovo disponibile alla liberazione di altri ostaggi. Lo riferisce una fonte politica dello Stato ebraico: “Le trattative si svolgeranno in parallelo al fuoco. Hamas può sempre presentarci una lista di dieci donne da liberare ed allora prenderemo in esame una tregua di un giorno”.

Nel frattempo l’Unione Europea, nonostante la ripresa delle ostilità, continua a chiedere pause e corridoi umanitari per consentire la liberazione di ulteriori ostaggi e la consegna di aiuti essenziali. “Solo una soluzione a due Stati può porre fine a questo ciclo di violenza“, questo il post su X del Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

Nella Striscia di Gaza, però, nessun camion carico di aiuti umanitari è transitato dal valico di Rafah da quando stamani è finita la pausa nelle ostilità tra Israele e Hamas. Secondo la rete americana, decine di camion che erano stati sottoposti ai controlli di sicurezza disposti dagli israeliani al valico di Nitzana, in Israele, sono stati visti fermi in attesa al valico terrestre tra Egitto e Gaza.

(Screenshot TV)

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