Il celebre romanzo di Alexandre Dumas “I tre moschettieri” torna in tutte le sale cinematografiche con una versione diretta da Martin Bourboulon; Athos avrà il volto di Vincent Cassel.
Il nuovo adattamento prodotto da Dimitri Rassam, produttore cinematografico e marito della principessa Charlotte Casiraghi, insieme alla società cinematografica francese Pathé, sono al lavoro su un adattamento in due parti intitolati “I tre moschettieri – D’Artagnan” e “I tre moschettieri – Milady”. I due film sarebbero già in pre-produzione, e verranno girati simultaneamente in Francia, alla fine dell’estate.
Il cast è stellare: François Civil sarà il protagonista D’Artagnan, Eva Green sarà Milady e Vincent Cassel sarà Athos. Il volto della Regina Anna d’Austria sarà quello di Vicky Krieps, i moschettieri Porthos e Aramis saranno Pio Marmaï e Romain Duris. Svelato anche Re Luigi XIII che verrà interpretato da Louis Garrel.
L’uscita della prima parte è prevista per l’inizio del 2023; Dimitri Rassam ha dichiarato in un’intervista di aver sempre voluto e desiderato portare sul grande schermo una sua versione del romanzo: “Sentiamo una grande responsabilità nel proteggere il lavoro di Dumas offrendo una saga cinematografica autentica ed emozionante per il pubblico di oggi“. Dal 1909 ad oggi sono tantissimi gli adattamenti cinematografici del famoso romanzo, tra i più ricordati “I tre moschettieri” del 1973 e “Il ritorno dei tre moschettieri” del 1989 entrambi diretti da Richard Lester.
Prima de “I Tre Moschettieri“, Eiffel
Prima di poter ammirare i film sui moschettieri, dovremo assolutamente guardare l’ultima fatica del regista Martin Bourboulon atteso per il 5 maggio: “Eiffel”.
Bourboulon ,nel film biografico con Romain Duris, parte dell’apice della carriera di Gustave Eiffel. Dopo aver terminato il suo lavoro con la Statua della Libertà, il governo francese vorrebbe che creasse qualcosa di spettacolare per l’Esposizione Universale del 1889 a Parigi. Un film dedicato alla “torre” più amata del mondo; sarebbe dovuta essere smontata subito dopo l’Esposizione Universale, ma che fortuna di tutti è rimasta li per essere ammirata e scalata da milioni di persone.
