Il Governo potrebbe avere le ore contate

C’è il rischio di una crisi che nessuno vuole. Nessuno, infatti, vuole salire sul carro del Governo in un momento estremamente difficile e complicato per la vita del paese. Ancora peggio nonostante le minacce di qualche Parte, c’è il rischio di andare al voto. Ma nessuno vuole andare al voto, perchè nessuno è concretamete sicuro di vincere, visto il momento di grandi delusioni per l’una e l’altra parte della politica.  Eppure, la nuova bozza di Recovery plan, inviata ai partiti, non piace ad Italia viva e Matteo Renzi, vuole evitare responsabilità e lascia al Premier l’eventuale apertura della crisi.

Alle 18:00 è prevista la riunione del Premier con i Capidelegazione. La riunione è stata allargata anche a due delegati per ognuno dei partiti di maggioranza. Insieme a Dario Franceschini (Pd), Alfonso Bonafede (M5s), Teresa Bellanova (Iv) e Roberto Speranza (Leu) ci saranno i due esponenti di ciascun partito delegati a seguire il piano. Alla riunione dovrebbero prendere parte anche i Ministri Roberto Gualtieri, Stefano Patuanelli, Enzo Amendola e Peppe Provenzano, oltre al Sottosegretario Riccardo Fraccaro.

L’attacco della Ministra Bellanova

“Il premier dovrebbe prendere atto che questa esperienza è al capolinea – afferma la Ministra di Iv Teresa Bellanova – e dire se siamo in grado tutti di ripartire. Il tempo per quanto mi riguarda è finito: ora servono risposte. Sono mesi che chiediamo un accordo programmatico perché non si può andare avanti con un Dpcm o un decreto alla settimana. Noi critichiamo e avanziamo proposte: il punto è se le proposte vengono accolte. Conte vuole misurarsi con la soluzione dei problemi…,  allora  in Parlamento bisogna andare e se si ha il consenso si governa, se no si passa la mano. Non chiediamo posti in più, ma soluzioni che non sono arrivate. Già oggi ci devono essere dei segnali molto chiari. Qui nessuno è insostituibile, non lo sono io, non lo è Iv, non lo è neanche il Presidente del Consiglio. Anche il Pd ha posto problemi poi se si vuole derubricare tutto perché si vuole isolare Renzi, facciano i loro giochetti”.

Il punto di vista del PD

Da parte sua  il Segretario del Pd, Nicola Zingaretti  sottolinea: “La situazione del paese non tollera rinvii “. Sulla questione del Recovery Plan è intervenuto anche il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. “La pandemia ha messo in evidenza la fragilità del sistema sanitario italiano – ha detto – fortemente indebolito da anni di definanziamento e di gestione carente che hanno impedito di formare ed assumere un adeguato numero di medici e di infermieri” .

Berlusconi si concentra sui temi della  Salute

Sulla questione del Recovery Plan è intervenuto anche il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. “La pandemia ha messo in evidenza la fragilità del sistema sanitario italiano – ha detto – fortemente indebolito da anni di definanziamento e di gestione carente che hanno impedito di formare ed assumere un adeguato numero di medici e di infermieri” .

Berlusconi ha  annunciato che “FI predisporrà una proposta di rafforzamento del sistema sanitario italiano. Abbiamo il dovere morale di ripensare, rafforzare e rilanciare il sistema sanitario italiano. Lo faremo anche sfruttando le importanti risorse che arriveranno con il Recovery e auspicabilmente con il Mes”.

La replica del M5S

“Questo governo deve andare avanti – rincara il Ministro degli esteri Luigi Di Maio su Facebook – il Paese non può rischiare di cadere nell’immobilismo, non sono accettabili giochi di palazzo, ma serve trasparenza. Lavoriamo tutti a un patto di governo più articolato che dia certezze sui temi ad ogni forza politica – afferma – ma insieme a Giuseppe Conte che va rispettato e sostenuto.  Se la direzione è quella di individuare un percorso che porti a una maggiore efficienza e concretezza ben venga. Il MoVimento 5 Stelle – dice ancora  è la prima forza in Parlamento e deve farsi valere di più, proponendo ai nostri partner un nuovo patto per l’Italia anche con le riforme costituzionali e nuovi strumenti per sostenere famiglie, imprese e lavoratori, soprattutto gli autonomi, che sono quelli ad aver subito il colpo più grande dalla crisi”.

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