Il Governo italiano, ha comunicato con una nota, la reintroduzione dei controlli delle frontiere interne terrestri con la Slovenia, in base all’articolo 28 del Codice delle frontiere Schengen.
Il ripristino dei controlli alle frontiere interne è stato comunicato con una missiva dal Ministro Piantedosi al Vicepresidente della Commissione Europea Margaritis Schinas, al Commissario europeo agli Affari Interni Ylva Johansson, alla Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, al Segretario Generale del Consiglio dell’Unione europea Thérèse Blanchet e ai Ministri dell’Interno degli Stati membri Ue e dei Paesi associati Schengen.
Motivo di questa decisione è la crescente intensità dei focolai di crisi ai confini dell’Europa. Dopo l’attacco condotto nei confronti di Israele è aumentato il livello di minaccia di azioni violente anche all’interno dell’Unione. “Un quadro – si legge nel comunicato del Governo – ulteriormente aggravato dalla costante pressione migratoria cui l’Italia è soggetta“. Via mare e via terra sono 140 mila gli arrivi sulle coste italiane, +85% rispetto al 2022. Solo nel Friuli Venezia Giulia, dall’inizio del 2023, sono state individuate 16 mila persone entrate irregolarmente sul territorio nazionale.
“Questo scenario – si legge – oggetto di approfondimento del Comitato di analisi strategica anti-terrorismo, conferma la necessità di un rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo. Nelle valutazioni nazionali, infatti, le misure di polizia alla frontiera italo-slovena non risultano adeguate a garantire la sicurezza richiesta. La misura verrà attuata dal 21 ottobre prossimo per un periodo di 10 giorni, prorogabili ai sensi del Regolamento Ue 2016/339“.
Ulteriori sviluppi della situazione ed efficacia delle misure verranno analizzati costantemente, nell’auspicio di un rapido ritorno alla piena libera circolazione.