Il miele “cinese”dilaga nei mercati mondiali

Il miele “cinese”sta compromettendo l’attività di migliaia di apicoltori in tutto il mondo.Soprattutto nei paesi più poveri, dove mancano le grandi aziende in grado di reggere una concorrenza così sleale.

Il miele  adulterato con zuccheri – in estrema sintesi, miele diluito con sciroppi vari.  Vengono,principalmente, utilizzati derivati del riso, del mais e della barbabietola – cinese. Ovviamente ,grazie ai prezzi stracciati, sta distorcendo il mercato.

Nel mondo  prodotte 1,9 tonnellate di miele

Ogni anno nel mondo vengono prodotte 1,9 milioni di tonnellate di miele, in 90 milioni di apicolture, che rappresentano anche un presidio alla biodiversità, oltreché essere indispensabili per l’impollinazione di tre quarti delle piante sfruttate dall’uomo.

Purtroppo il loro numero sta calando, a causa della morìa degli insetti, e anche per l’introduzione sul mercato dei prodotti cinesi.

La Cina primo esportatore mondiale di miele

La Cina infatti, primo esportatore mondiale e produttore di un quarto del miele venduto globalmente, non vieta la diluizione e anzi, sostiene i prodotti diluiti con una rete di aziende.

Nel distretto di Zhejiang, ad esempio, si trovano fianco a fianco quelle della lavorazione del miele e quelle della produzioni di sciroppi di mais e riso.

Ali Baba, la più grande piattaforma di vendita online, pubblicizza uno “sciroppo di glucosio industriale per miele”, che costa pochissimo.85 centesimi di euro al chilo. Purtroppo, i consumatori non si rendono conto che il miele che trovano nel loro supermercato, così conveniente rispetto a quello con costi più elevati:è miele cinese diluito.

Difficile scoprire il miele adulterato

Il fenomeno è noto, ma perseguirlo è complicato, per molti motivi e, innanzitutto per la complessità del miele. Un prodotto difficile da standardizzare, che contiene centinaia di sostanze che cambiano a seconda delle condizioni, e per la difficoltà dei test per l’identificazione dei composti adulteranti.

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