Il ricordo di Eduardo De Filippo nell’anniversario della nascita

Il 24 maggio del 1900 nasceva a Napoli Eduardo De Filippo, grande commediografo e attore, uno dei più importanti artisti italiani del Novecento. Eduardo è autore di numerose opere teatrali da lui stesso messe in scena e interpretate. Debuttò all’età di quattro anni al teatro ”Valle “di Roma, nel corso della rappresentazione di un’operetta scritta dal padre.

Per i suoi meriti artistici e i contributi alla cultura,  nominato Senatore a vita nel 1981, dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini; ebbe due lauree honoris causa in Lettere dall’Università di Birmingham nel 1977 e dall’Università degli Studi di Roma La Sapienza  nel 1980. Fu anche candidato per il Premio Nobel per la letteratura.

La “napolitanità”senza ovvietà

Seppe guardare con spirito critico e lucidità anche a quei miti del mondo partenopeo: la famiglia, il matrimonio, la bellezza di Napoli, la proverbiale arte di arrangiarsi del popolino mariuolo ma in fondo buono. Però Eduardo rifuggiva dai luoghi comuni; la sua sensibilità lo spingeva in direzioni , mai retoriche,. È sorprendente quanta “napolitanità” impregni le sue storie senza mai rappresentare l’ovvietà  che potrebbe presentarsi  all’idea stessa di mettere in scena Napoli.

Nelle creazioni di Eduardo pertanto riconosciamo immediatamente la realtà campana, ma ancora di più gli aspetti drammatici o grotteschi dell’essere uomo.Infatti rimane anche oggi un potente narratore della miseria e della natura umana. Attento conoscitore della realtà e delle dinamiche sociali riesce a descrivere in ogni sua opera i misteri e le pieghe più profonde dell’animo di ciascuno di noi. E così, a volte, dietro il sorriso si nascondono l’odio e l’inganno e dietro il perbenismo si celano l’affarismo e la crudeltà.

Un punto di partenza e uno di arrivo

Si dice che nella vita dell’uomo c’è un punto di partenza ed un punto di arrivo, di solito riferiti all’inizio e alla fine di una carriera. Io invece sono convinto del contrario: il punto di arrivo dell’uomo è il suo arrivo nel mondo, la sua nascita, mentre il punto di partenza è la morte che, oltre a rappresentare la sua partenza dal mondo, va a costituire un punto di partenza per i giovani. (…) Dunque, questi miliardi di punti di partenza, che miliardi di esseri umani, morendo, lasciano sulla terra, sono la vita che continua.” (Eduardo De Filippo)

 

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