Nell’ambito del programma Science for peace and Security della Nato, piattaforma che mira ad una cooperazione pratica tra i Paesi dell’Alleanza Atlantica in ambito di capacity building e di innovazione tecnologica, si è svolto oggi, a Roma presso il “Polo Tuscolano” della Polizia di Stato alla presenza di Autorità italiane ed estere, il “Dexter Vip Day”, evento conclusivo dell’omonimo progetto (Dexter – Detention of EXplosives and firearms to counter TERrorism), finalizzato allo sviluppo di un software per la rilevazione a distanza di tracce di esplosivi su individui in transito in luoghi affollati, in ottica antiterrorismo.
L’estensiva sperimentazione finale del prototipo – denominata Big City Trial – ha già avuto luogo con successo nelle scorse settimane all’interno della stazione Metro Anagnina di Roma, in un’area dedicata ed appositamente allestita con gli apparati tecnologici del sistema.
L’evento è stato aperto dal Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza con funzioni Vicarie, Prefetto Maria Luisa Pellizzari, che ha sottolineato l’importanza delle tecnologie più avanzate nella costruzione di uno spazio condiviso di sicurezza per i cittadini, da realizzare tramite l’ormai irrinunciabile sinergia tra il settore pubblico, gli stakeholder privati, il mondo delle istituzioni e quello della ricerca.
A seguito degli indirizzi di saluto e della presentazione del progetto, è stata offerta agli ospiti una dimostrazione pratica del dispositivo, condotta – nella stazione Anagnina – attraverso l’utilizzo in sicurezza di tracce di esplosivi e persone dissimulate con indosso i materiali oggetto di rilevazione, resa possibile grazie alla collaborazione della Questura di Roma, che ha curato ogni aspetto di sicurezza.
L’importante progetto, che offre alle Forze di Polizia un valido strumento tecnologico per – tra l’altro – la prevenzione di attentati terroristici, è stato finanziato dalla NATO e vede la partecipazione di otto Paesi membri e partner dell’Organizzazione unitamente ad un consorzio di soggetti pubblici e privati, tra cui le italiane ENEA, ATAC e, quale partner per il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, il Servizio di Polizia Scientifica della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato.
L’azione di coordinamento inter-istituzionale è stata assicurata, anche con la NATO, a cura del Servizio relazioni internazionali dell’Ufficio per il Coordinamento e la Pianificazione delle Forze di Polizia.
L’incontro, oltre a segnare la conclusione della fase sperimentale del dispositivo, ha costituito un importante momento di confronto e dialogo che sarà certamente foriero di future collaborazioni, anche con la NATO, sul tema dell’utilizzo della tecnologia applicata al settore della sicurezza e della cooperazione delle Forze di Polizia.
(Fotografia Agenzia Dire)