Iniziato il Consiglio dei Ministri per il nuovo scostamento di bilancio

A Palazzo Chigi ha avuto inizio la prevista riunione del Consiglio dei Ministri per discutere sul nuovo scostamento di bilancio, anche in vista del varo del Documento di economia e finanza, atteso in una successiva riunione del CdM.

Altri 40 miliardi, da immettere nell’economia a stretto giro, per dare ossigeno alle imprese e preparare la ripartenza: il governo è pronto a chiedere il nuovo scostamento da circa due punti e mezzo di Pil, per garantire alle aziende la liquidità, per dare altri ristori – parametrati su due mesi anziché su uno solo – soprattutto a chi è stato chiuso per limitare i contagi – e per abbattere alcuni costi fissi, dall’Imu agli affitti, per i settori più danneggiati dall’emergenza Covid.


Scostamento: utilità e dettagli dell’operazione

Lo scostamento servirà anche a finanziare il fondo per le opere escluse dal Recovery, ma che si vogliono comunque includere tra quelle prioritarie per i prossimi anni. L’operazione va di pari passo alla preparazione del Documento di economia e finanza, che disegnerà la cornice macroeconomica del prossimo triennio, ma avverrà in due step: un primo Consiglio dei ministri già oggi esaminerà la relazione al Parlamento con la richiesta del nuovo extradeficit, mentre per l’ok al Def ci sarebbero ancora alcuni capitoli aperti e servirebbe un supplemento di riflessione per trovare la piena convergenza. Si tratterebbe però, da sapere Palazzo Chigi, solo di qualche limatura. L’obiettivo resta comunque quello di chiudere questo capitolo entro la settimana, in modo da avviare l’iter per ottenere l’ok dal Parlamento e procedere con il decreto Sostegni bis. Ma anche per concentrarsi sulle ultimi dettagli del Recovery.

L’orientamento è quindi quello di presentare un unico documento, il Pnrr appunto, appena sarà completato e illustrato al Parlamento, entro la fine del mese. Già con la relazione al Parlamento, però, dovrebbero arrivare prime indicazioni anche sul Recovery, visto che una quota del deficit aggiuntivo andrà a creare la dote per il Fondo complementare al Pnrr. Si tratterà  di un ennesimo fondo pluriennale da circa 4-5 miliardi l’anno a partire dal 2022 e un primo finanziamento, forse di minore entità, già dal 2021. In tutto si oscilla tra i 20 e i 30 miliardi, cifra delle proposte in esubero indicata dallo stesso Ragioniere generale dello Stato Biagio Mazzotta qualche giorno fa.

Il pacchetto delle misure in valutazione

Il pacchetto di misure è ancora in valutazione e andrà coordinato con le modifiche al Decreto Sostegni 1. Con i 550 milioni a disposizione si potrebbe prorogare fino alla fine dell’anno l’esonero dalla tassa sul suolo pubblico per bar e ristoranti che hanno tavolini all’aperto.  La tassa costa circa 140 milioni e vorrebbero completare l’azione sui costi fissi con lo stop anche alla seconda rata Imu per gli alberghi. Ma sarebbe esteso anche all’esonero per le attività della ristorazione per un importo pari a circa 450 milioni.

Il rinnovo del credito di imposta per gli affitti dovrebbe arrivare con il Decreto Sostegni bis che replicherà anche i ristori per chi ha avuto perdite sostenute. L’idea è quella di mantenere l’attuale meccanismo che garantisce velocità nell’erogazione dei contributi grazie alla piattaforma Agenzia delle Entrate – Sogei. Ma i Ministri starebbero valutando anche come pesare i nuovi ristori per vedere se si riesce a mirarli meglio verso le attività più colpite.

La UE  ha posto dei limiti  in quanto i progetti non devono superare  il 2026 e i Fondi comuni non devono essere utilizzati per coprire spesa corrente e/o strutturale. La manutenzione delle strade sarebbe una delle voci in bilico che potrebbe ‘traslocare’ al Fondo ad hoc. Anche altre voci del piano sono ancora in fase di studio (si starebbe ragionando, ad esempio, di rafforzare la dote per la banda larga)  e dalla composizione dei vari capitoli di spesa dipenderà anche l’impatto positivo dei progetti sul Pil.

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