INPS e INAIL, ok alla cassa integrazione per temperature elevate

Fenomeni climatici estremi e infortuni sul lavoro? C’è una correlazione. INPS e INAIL rendono note le istruzioni per la gestione del rischio caldo e per l’accesso alle prestazioni cassa integrazione ordinaria per sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa, dovuta a temperature elevate. Le linee guida INAIL sono disponibili sul sito istituzionale.

Temperature elevate ovvero sopra i 35°. O anche “percepiti”

Sono considerate ‘elevate’ le temperature superiori ai 35°. Tuttavia, anche temperature inferiori al predetto valore possono essere considerate idonee ai fini del riconoscimento dell’integrazione salariale, atteso che la valutazione sull’integrabilità della causale in questione deve essere fatta con riferimento non solo alle temperature registrate dai bollettini meteo ma anche a quelle ‘percepite’, notoriamente più elevate rispetto a quelle reali.

Per quali lavori vale? Per stesura del manto stradale, rifacimento di facciate e tetti di costruzioni, lavorazioni all’aperto che richiedono indumenti di protezione. Ma anche per tutte le fasi lavorative che, in generale, avvengono in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore.

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