Netanyahu: "Siamo in guerra e vinceremo, il nemico pagherà"

Israele, corteo anti-Netanyahu. Guterres: “conflitto deve finire”

Hanno chiesto nuove elezioni le centinaia di persone che si sono radunate fuori dalla residenza del Presidente a Gerusalemme: chiedono la sostituzione del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Con Lapid la critica di Guterres

Avversione al Primo Ministro anche da Yair Lapid per aver esibito in pubblico il disaccordo con gli Stati Uniti: ha agito “in modo irresponsabile”, tanto più che siamo “in tempo di guerra, con gli Stati Uniti al nostro fianco”. I rapporti con Washington “sono troppo importanti per trasformarli in pubblici litigi al solo scopo di guadagno politico”, ha scritto su X il Capo dell’opposizione israeliana. “Ho avuto molti scontri, alcuni difficili, con gli americani. Non li ho mai gestiti in conferenza stampa davanti alle telecamere”.

Nella lista si aggiunge anche il Segretario generale dell’ONU António Guterres : “Il rifiuto della soluzione dei due Stati per israeliani e palestinesi e il rifiuto del diritto ad uno stato per il popolo palestinese è inaccettabile. Dopo gli abominevoli attacchi di Hamas del 7 ottobre la distruzione totale di Gaza e il numero di vittime civili causate dall’esercito israeliano in periodo così ristretto di tempo non ha precedenti”, ha affermato in un discorso a Kampala, in Uganda.

Guterres ha poi ricordato come tra le vittime vi siano 152 dipendenti dell’ONU “una tragedia straziante per la nostra organizzazione, le loro famiglie e chiunque stia lavorando a Gaza” dove gli operatori umanitari “stanno facendo il possibile per far entrare gli aiuti”, ma si trovano costretti “ad affrontare bombardamenti costanti e pericoli quotidiani per loro e le loro famiglie”.

“La gente non muore solo per le bombe e i proiettili – ha continuato descrivendo la situazione a Gaza – ma anche per la mancanza di cibo, acqua potabile, per gli ospedali senza elettricità e medicine”. Questo conflitto “deve finire”, ha aggiunto Guterres, ribadendo che non smetterà di chiedere “un cessate un fuoco immediato e umanitario e la liberazione incondizionata di tutti gli ostaggi. E dobbiamo fare il possibile – ha concluso – per evitare che questo conflitto coinvolga altri Paesi della regione o la Cisgiordania”.

Secondo il segretario generale dell’Onu il rifiuto della soluzione dei due Stati “prolungherebbe un conflitto che è diventato una minaccia enorme per la pace e la sicurezza globale, esacerbando la polarizzazione e rafforzando ovunque l’estremismo. Il diritto del popolo palestinese a costruire il proprio Stato deve essere riconosciuto da tutti”, ha concluso.

(Screenshot Social)

 

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