Il gabinetto di sicurezza israeliano conferma che Israele è ufficialmente in guerra. Questo si traduce nella possibilità di intraprendere azioni militari significative, a questo punto autorizzate. L’ufficio del Premier israeliano Netanyahu ne ha dato l’annuncio ufficiale, dopo che lo stesso Primo Ministro ieri, in un video, aveva già parlato di stato di guerra.
Ora ogni azioni avrà pieno valore legale, in conformità con la Legge 40 dello Stato di Israele. Legge che riconosce la possibilità di entrare in guerra solo previa decisione del Governo.
Il bilancio delle vittime è in continuo aggiornamento. Gli ultimi numeri, diffusi da Haaretz, raccontano di 600 vittime israeliane, uccise nell’attacco di Hamas. Decine di militanti palestinesi si sono infatti infiltrati in Israele via terra, mare e aria, mentre circa 2.500 razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza.
2.048 i feriti ricoverati in ospedale, 20 in condizioni critiche e 330 gravi. Sono invece 750 gli israeliani dispersi dopo l’attacco di ieri, tra cui anche donne e bambini che sarebbero stati rapiti dai miliziani di Hamas.
400 i palestinesi uccisi, decine quelli catturati, quasi duemila i feriti. Lo riferisce il portavoce dell’Idf Daniel Hagari.
Netanyahu, intanto, è riunito con il Ministro Gallant e il Capo di Stato maggiore Halevi. I tre stanno valutando la situazione, per tirare le somme di quanto raccolto dall’inizio dell’operazione “Spade di ferro”. 500 gli attacchi condotti su Gaza, almeno 400 i miliziani uccisi.
Infine, lo stesso Gallant ha chiesto ai suoi concittadini di prepararsi all’evacuazione di comunità nel Nord di Israele.
(Foto da Pixabay)