Israele vs Gaza, vittime dello scontro tra Iran e Arabia Saudita

Lo avevamo citato in un nostro articolo precedente, uno tra i primi con cui la stampa nazionale dava notizia del violento e massiccio attacco a sorpresa portato da parte di Hamas sul territorio israeliano.

Già’ in quella occasione avevamo  posto il dubbio che l’evento bellico, così dettagliatamente strutturato e organizzato da Hamas contro uno degli eserciti più potenti al mondo, non potesse essere solo frutto dei suoi adepti,  ma dovesse certamente celare il sostegno dietro le quinte di una potenza straniera. Un terzo soggetto, più vicino agli interessi della Palestina, avverso al regime israeliano, e soprattutto in forte competizione con l’Arabia Saudita che, proprio in questi giorni,  stava per stringere un significativo accordo strategico con Israele con la benedizione dell’Occidente, USA in primis.

Pertanto,  come riportato nel commento del collega giornalista Marco Puglirse, esperto analista geopolitico del Cisint, l’attacco di Hamas ad Israele non lascia per nulla stupiti gli esperti di geopolitica che, da tempo, seguono le vicende del conflitto aperto tra Israele e Palestina.

Pugliese inizia a porsi una domanda e a darsi subito una risposta: “L’attacco ad Israele? Orchestrato dall’Iran, in chiave anti saudita, che ha interessi strategici nello scacchiere mediorientale ed infatti non sorprende chi s’occupa di questi argomenti tutti i giorni”.

L’Iran, da sempre alleato di Cina e Russia – precisa Pugliese – ha solo da guadagnare da uno scontro più profondo tra Israele e Palestina a cui s’aggiungerà presto il Libano – che prosegue Pugliese – è satellite di Teheran – e sottolinea – “Non serve nemmeno citare la recente visita in Iran del comandante militare di Hamas, Mohammad Deif”.

Il ruolo e le responsabilità dell’Iran

Le due condizioni – conclude Pugliese, con il quale ci sentiamo in perfetta sintonia di opinioni, sono le due condizioni che hanno portato l’Iran a destabilizzare la zona, ovvero:

alimentare una guerra vera e propria che coinvolga del tutto Israele (s’aprirà appunto un fronte nel Libano) per distrarre gli occidentali dal programma nucleare iraniano e dalle brutalità del regime (sulle donne soprattutto);

evitare i rapporti tra Israele e Arabia Saudita si normalizzino – dal momento che erano in corso buone trattative.  Pugliese è convinto che se Israele ora combatte a Gaza,  i sauditi non potranno sedersi a trattare e di fatto nell’area sarà l’Iran a prevalere portando in dote la propria politica negli Stati arabi più moderati che, però ora, non potranno più sedersi a trattare con gli israeliani.

Questa guerra – scrive e conclude   l’analista geopolitico di Cisint –  è figlia dello scontro Iran-Arabia Saudita e purtroppo era ampiamente prevista (lo dissi perfino io nel mio ultimo corso dedicato alla Geopolitica del terrorismo a Pistoia)”.

intanto l’ambasciatore di Israele presso le Nazioni Unite ha fatto sapere che la trattative tra il suo Paese e l’Arabia Saudita continueranno perché non vi è alcuna ragione per interromperle.

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