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La Relazione dell’ANAC: un appello da non lasciar cadere nel silenzio

Sono numerosi gli spunti di riflessione offerti dalla Relazione Annuale del Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione – ANAC, Giuseppe Busia, che ne aveva assunto il mandato presidenziale nel settembre di due anni fa.

In questo documento, presentato la settimana scorsa alla Camera dei Deputati, infatti, viene sottolineato il ruolo di importanza dell’ANAC, sia nel contesto di attuazione degli obiettivi previsti dal piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sia in ambito internazionale sullo specifico versante del contrasto alla corruzione. Con riferimento a quest’ultimo aspetto, ne fanno fede, da un lato, il recente impegno unitamente alle altre omologhe istituzioni europee finalizzato a creare una Rete Europea delle Autorità in tema di integrità e trasparenza in attesa di una disciplina anticorruzione dell’Unione Europea; dall’altro, il contributo dato al Gruppo di Lavoro Anticorruzione sotto la Presidenza Italiana del G20 per l’approvazione di un Compendio sulla misurazione del rischio corruttivo-

Tornando, poi, agli aspetti nazionali dell’operatività dell’ANAC, sono da sottolineare, tra gli altri, i passaggi della Relazione dedicati ai temi del miglioramento dell’organizzazione della Pubblica Amministrazione, sia quanto a capitale umano, selezionando e reclutando funzionari particolarmente capaci, sia quanto a iniziative finalizzate a potenziare i livelli di trasparenza del settore pubblico, come la progressiva realizzazione di un Portale Unico della Trasparenza.

Una considerazione a parte, poi, merita la trattazione del tema dei contratti pubblici nelle sue diverse sfaccettature, che occupa quasi la metà della Relazione di quest’anno. Un’occasione per ribadire la centralità di questo strumento per uno sviluppo virtuoso dell’economia nazionale, accompagnandovi le richieste dell’attuazione della legge delega per il riordino della relativa disciplina, della digitalizzazione delle diverse fasi procedimentali, dell’istituzione di un fascicolo virtuale dell’operatore economico, nonché di una maggiore efficienza delle stazioni appaltanti e dell’adozione di un modello di acquisti su base europea.

Sono tutti tratti di adeguamento normativo e di miglioramento operativo, indispensabili per combattere efficacemente le possibili occasioni di corruzione e gli altri possibili effetti distorsivi dell’intervento economico pubblico in un contesto in cui, finalmente, primeggi “la rinnovata e convinta fiducia nelle istituzioni e nell’agire pubblico”. Un appello, che si spera venga prontamente raccolto e realizzato nei suoi contenuti da quanti hanno realmente a cuore le sorti del nostro Paese!

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