Le priorità economiche dell’Agenda Biden

di Filippo Cucuccio

Negli USA, sono in fase di completamento le procedure relative all’insediamento della nuova Amministrazione del Presidente Biden. L’attenzione è focalizzata sulle misure di carattere economico che verranno adottate nel breve termine. atto utile per sottolienare  una forte discontinuità rispetto agli orientamenti e ai provvedimenti del periodo di mandato presidenziale del suo predecessore.

Welfare

Sicuramente, sul versante interno appare fondamentale una riconsiderazione sistematica del welfare. Richiederà un cospicuo apporto finanziario. Si porteranno avanti  robusti programmi di assistenza alle famiglie cadute in povertà. Ma anche una radicale riforma sanitaria, iniziata dalla gestione Obama e poi, bruscamente interrotta durante il quadriennio repubblicano.

Versante estero

Non meno impegnative sono anche le sfide che attendono il Presidente Biden sul versante estero. Il neo eletto ha già chiaramente manifestato le proprie intenzioni su alcune questioni particolarmente delicate. Prioritaria  la volontà di aderire agli Accordi di Parigi sul clima e sulla sostenibilità dello sviluppo,  adottando misure di contenimento delle emissioni e un programma di riconversione delle fonti energetiche.

Non meno probanti appaiono, poi, alcune sfide che toccano il ruolo di potenza economica internazionale degli USA, uscito decisamente appannato dalle scelte perseguite nella precedente gestione.

Il pensiero corre alla necessità di riacquisire un proprio significativo ruolo sullo scacchiere europeo. Infatti, oltre ad un nuovo confronto con la Russia, tutt’ora penalizzata da sanzioni commerciali, è messa in conto una riconsiderazione dell’atlantismo, perseguito nei decenni del secolo scorso, successivamente alla conclusione della seconda guerra mondiale.

La Cina e il punto di vista economico

Uno scenario, in cui pesa inevitabilmente la recente scelta dell’Unione Europea di sottoscrivere uno storico accordo commerciale con la Cina, nonostante i ripetuti tentativi di dissuasione da parte degli USA.

Altrettanto essenziale appare, poi, una ripresa di un ruolo importante in un’altra area geografica cruciale. ci riferiamo al Sud est asiatico. La Cina, infatti, ha  sottoscritto di un altro accordo commerciale tra 15 Paesi, inclusi Australia, Nuova Zelanda e Giappone.

E, infine, si pone come particolarmente problematico il capitolo dei rapporti economico- politici con lo stesso gigante asiatico. Sia sulla sua inarrestabile capacità di espansione commerciale che per una rivisitazione ed eventuale limitazione delle sanzioni comminate nei suoi confronti. Queste ultime a fronte di garanzie sul rispetto dei diritti umani e delle regole di concorrenza internazionale.

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