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Leadership, un’arma in più per contrastare la corruzione

Nella lotta alla corruzione si può e si deve contare su una preziosa arma in più: la leadership. E’ quanto emerso da un dibattito, svoltosi a conclusione delle sesta edizione del Master Anticorruzione dell’Università di Tor Vergata, dibattito, che ha visto l’alternarsi di esponenti di diversa estrazione professionale, a confermare la pluralità di declinazioni operative della leadership e la centralità del suo ruolo.

Un viaggio, dunque, nelle diverse sfaccettature della leadership, che ha avuto come sua prima tappa la testimonianza di Giuseppe Busia, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, il quale ha sottolineato come “esercitare leadership in materia di anticorruzione significa affiancare il know how della conoscenza puntuale dei diversi presidi ed istituti con il know vhy, la comprensione dei fini ultimi e dei valori profondi per i quali non si può che battersi contro la corruzione”.

Dal canto suo Federico Cafiero de Raho, già Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, ha ricordato le modalità operative della leadership di questa Istituzione, esercitata “favorendo e diffondendo il modello della condivisione, che ha cementato il rapporto tra polizia giudiziarie e magistratura,   in modo da generare un’unica compagine, quella squadra Stato che si impegna quotidianamente per cogliere l’obiettivo di sconfiggere le illegalità”.

Quanto ad Alessandra Perrazzelli, Vice Direttore Generale della Banca d’Italia,  è stato sottolineato come “la Banca d’Italia promuove la leadership etica al proprio interno e ne segnala l’importanza al sistema bancario e finanziario”. Aggiungendo, poi, che “la valutazione della leadership, intesa come capacità di ispirare le strategie aziendali e di mantenere salda la coesione della compagine organizzativa nel perseguimento delle stesse, è parte integrante dell’analisi dei modelli di governance degli intermediari vigilati”.

Passando a testimonianze di tipo operativo – societario, Nicola Allocca, Direttore Risk Compliance and Quality di Autostrade per l’Italia, ha ricordato che “nell’ambito del piano di trasformazione del Gruppo è stata previsto uno specifico programma Next to legality, che riflette l’attenzione dell’azienda alla cultura della legalità”; un programma all’avanguardia, che è finalizzato ad implementare soluzioni innovative ispirate a linee guida e  a strumenti di livello internazionale e che  ha riscosso significativi riconoscimenti,  anche in tema di leadership, come l’attribuzione ad Autostrade per l’Italia della Presidenza del Comitato Anticorruzione del business all’OCSE.

Dal canto suo Vincenzo Sanasi d’Arpe, Amministratore Delegato di Consap, premesso che in quella realtà aziendale è presente l’adozione di appropriate misure organizzative per la gestione del rischio di corruzione, si è soffermato sulla caratteristica di “leadership democratica e partecipativa all’interno di Consap: richiedendosi da un lato a tutti gli stakeholders esterni di adottare comportamenti di contrasto alla corruzione”; dall’altro, in ambito aziendale, “diffondendo il valore  dell’impegno ad agire in modo responsabile e promuovendo comportamenti etici e trasparenti di ogni singolo dipendente per rafforzare la reputazione aziendale”.

Nell’ultima tappa di questo viaggio nella leadership Gaetano Scazzeri, Comandante Regionale per la Basilicata della Guardia di Finanza, ha illustrato come vada intesa la leadership militare,  sottolineando che anche in questo specifico contesto “i migliori risultati derivano dalla capacità di coinvolgere, di infondere passione nel proprio team, in modo che i relativi compiti risultino piacevoli e costruttivi. Una leadership, che, in definitiva, si deve avvalere della capacità di dialogo, della chiarezza nello spiegare i riscontri anche negativi, evitando, sia la deriva verso il compiacimento narcisistico, sia una sua interpretazione in modo assente, distaccato, procrastinante, non decisionale, o, peggio tollerante”.

Nelle sue conclusioni al dibattito Emiliano Di Carlo, Ordinario di Economia Aziendale presso l’Università di Tor Vergata e Direttore del Master, dopo aver ricordato la centralità della leadership nel disegno complessivo dello stesso Master, ne ha sottolineato il ruolo cruciale sul piano aziendale “per il perseguimento del reale obiettivo vincente, il bene comune, principale fattore di cambiamento culturale e di prevenzione della corruzione”. Una premessa indispensabile per delineare la figura del leader responsabile, che “non è solo colui che non danneggia l’organizzazione e/o mitiga il rischio che altri possano danneggiarla, ma colui che orienta i propri collaboratori a prendersi cura delle persone e dell’organizzazione”.

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