Lega e Fratelli d’Italia non hanno mai letto il Ddl Zan

Ennesimo sproloquio della Lega e questa volta dalla bocca di Matteo Salvini suo leader. Le sue parole “chi discrimina, aggredisce e picchia etero, gay o trans va punito come la legge già prevede” fa comprendere per l’ennesima volta la sua ignoranza in materia. Ma soprattutto che il disegno di legge firmato Alessandro Zan non lo ha mai letto. 

Il suo punto di vista, sposato dalla maggior parte dei suoi adepti, rimane quello di “la posizione della Lega è chiarissima; ognuno è libero di fare l’amore con chi vuole, amare chi vuole e vivere con chi vuole. E chi discrimina o aggredisce e picchia per strada qualcuno, che sia etero, che sia omo o sia trans, è un delinquente. Punto. Che va punito come la legge già prevede. Non serve una nuova legge, soprattutto in un momento in cui ci dovremmo occupare dell’epidemia e della ripartenza” senza invece approfondire quello che in realtà il Ddl Zan dice.

Se una persona aggredisce deve essere punito e su questo tutto d’accordo; ma se si aggredisce con l’aggravante, le cose cambiano. Se un uomo attraversa i binari della metro per pestare due ragazzi che si baciano quello è un’aggravante! Se fosse stata una coppia eterosessuale i binari non li avrebbero attraversati.

Il suo sproloquio poi continua con “Politici e cantanti possono dire quel che vogliono: non mi convinceranno. Semmai, lavoro per rendere più veloci e meno costose le adozioni le migliaia di coppie che attendono. Noi crediamo che la legge sull’omofobia possa introdurre una discriminazione; se io dico che ritengo che l’utero in affitto è una barbarie; se dico che sono contrario alle adozioni gay, rischio il processo”  come se nel ddl ci fosse scritto questo. 

Continuare a utilizzare un argomento come la GPA (gestazioni per altri) per garantirsi la libertà di offendere e discriminare gli altri è subdolo e abominevole da parte della Lega. In questo, ultimamente, anche Giorgia Meloni si è espressa durante la sua partecipazione al Maurizio Costanzo Show unendo  il ddl Zan alla GPA. 

Ma cosa non hanno capito Lega e FdI

Il testo ha lo scopo di contrastare le discriminazioni fondate su orientamento sessuale, misoginia, identità di genere e disabilità, per assicurare maggiore tutela ad omosessuali e transessuali, vittime di episodi di violenza fisica e verbale all’ordine del giorno. 

Il provvedimento, in poche parole, amplia l’ambito di applicazione dei delitti contro l’eguaglianza previsti dal Codice penale agli articoli 604 bis e 604 ter. Aggiunge, inoltre  al novero delle fattispecie condannate i comportamenti discriminatori rivolti a disabili, omosessuali, transessuali e qualunque atto persecutorio motivato dall’orientamento sessuale.

Il Ddl riunisce diversi precedenti progetti contro l’omofobia (in particolare i ddl Boldrini, Scalfarotto e Bartolozzi) e prevede una circostanza specifica per le discriminazioni rivolte contro persone omosessuali e trans. In sostanza  rafforza quanto già stabilito nella legge Mancino n. 25/1993: al divieto di discriminazione per motivi “razziali, etnici o religiosi” si aggiungono quelli fondati “sul genere e sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”.

Quindi consigliamo a Salvini e Meloni di leggere meglio quello che stanno ostacolando, sia per una loro “curiosità” che, soprattutto, per evitare sempre e solo brutte figure.

 

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