Lettera di Giulia: le parole emozionanti di una 14enne

Giulia ha 14 anni e come la maggior parte degli studenti di adesso, segue le lezioni da casa. La parola Dad (didattica a distanza) ormai fa parte del vocabolario ed immaginario comune. Fino a pochi anni fa, lo studio online riguardava solo le Università ed era una soluzione ideale per coloro che lavorano e non possono seguire le lezioni in presenza.

Ma per la scuola non è la stessa cosa. I ragazzi hanno bisogno del contatto, delle file davanti alle macchinette, della ricreazione all’aria aperta. Hanno bisogno degli insegnanti che girano tra i banchi, della paura che possano scoprire i bigliettini, delle sbirciatine ai compiti degli altri. Hanno bisogno di confronto. Ora è rimasto un computer, la connessione che se ne va, la colazione in cucina. Ora, la vita di un adolescente cambia drasticamente e non tutti sono disposti ad accettare.

Lettera aperta di Giulia

Giulia frequenta il “Liceo Legnani di Scienze Umane” a Saronno e il suo sogno nel cassetto è fare il medico. La sua scuola richiede molto impegno e nel tempo libero segue la sua grande passione: la pallavolo. Prima che il Covid modificasse lo stile di vita di tutti noi, Giulia si allenava costantemente.

Nella sua rabbia ha scritto una lettera, perché è giusto condividere i propri sentimenti con tutti gli altri. E’ un modo per sentirsi vicina ai suoi coetanei, un gesto di solidarietà. I giovani vogliono sentirsi uniti, perché come ci racconta Giulia durante l’intervista: “La colpa non siamo solo noi giovani. Le regole, probabilmente, le seguiamo più degli adulti.”

Così per sentirsi unita agli altri, ha scritto nella sua lettera: “…Spesso ho sentito dire che il problema siamo noi giovani, io non sono proprio d’accordo perché il problema siamo tutti e se ogni persona cominciasse a rispettare le regole e non sottovalutare questa situazione sicuramente le cose inizierebbero pian piano a migliorare. In questi ultimi giorni mi capita di avere momenti no, di piangere e di buttarmi giù. Ultimamente a scuola ho molte verifiche e interrogazioni e lo stress si fa sentire. Mi manca la normalità che avevamo prima, mi manca uscire nel weekend con le mie amiche.”

“Mi manca giocare a pallavolo, mi manca uscire il sabato sera, ogni tanto, a mangiare una pizza con la mia famiglia. Ma soprattutto mi manca la spensieratezza che avevo prima. Mi manca sentire notizie belle al telegiornale, magari riguardanti lo sport…Spero presto di tornare alla normalità. Nel frattempo cerco di tenere duro. Di pensare positivo e di non buttarmi giù troppo spesso. L’invito che voglio fare a tutti è di rimanere uniti, di pensare prima di agire. Perché ora più che mai il comportamento sbagliato di una persona mette in pericolo gli altri.Tornerà tutto, ne sono sicura. Ne usciremo a testa alta!”

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