Luiz Inacio Lula da Silva torna eleggibile per le presidenziali in Brasile del 2022. La Corte Suprema, infatti, ha annullato tutte le condanne inflitte all’ex Presidente dal pool di magistrati di Curitiba. Titolari dell’inchiesta Lava Jato, meglio conosciuta come la Tangentopoli brasiliana.
In una nota del tribunale si legge: “Con la decisione, sono state dichiarate nulle tutte le sentenze emesse dalle 13/a sezione federale di Curitiba e gli atti saranno trasmessi al tribunale del Distretto federale”.
L’annullamento dei capi d’accusa è stata eseguita dal Giudice Supremo Edson Fachin e non dovrà essere ratificata in sessione plenaria. Ma è molto probabile che la Procura Federale di Curitiba farà ricorso.
Lula, 75 anni, si è sempre dichiarato innocente. Secondo quanto ha dichiarato, è vittima di una persecuzione politica da parte del pool dell’inchiesta Lava Jato e dell’ex Giudice Sergio Moro. Quest’ultimo, dopo aver condannato l’ex Presidente-operaio, è diventato Ministro della Giustizia del Governo di Jair Bolsonaro.
Lo scorso 9 febbraio, la Corte Suprema aveva concesso alla difesa di Lula di accedere ai messaggi intercorsi tra i Pm di Curitiba e Moro. I messaggi sono emersi nel 2019 durante l’operazione Spoofing. L’inchiesta contro l’hackeraggio dei cellulari e degli account di messaggeria Telegram dell’ex Giudice Moro, del Pm Deltan Dallagnol. Ma anche di altri esponenti del pool della procura che indagavano su Lula.