Il 12 dicembre, la distruzione di un aereo da trasporto militare, presumibilmente un Ilyushin 76, atterrato alla base aerea dell’Esercito Nazionale Libico (ENL) di Jufrah, nella Libia centrale, potrebbe essere stata causata da un bombardamento o da un drone suicida degli Stati Uniti. La fonte, un rappresentante libico a “Agenzia Nova”, ha specificato che l’aereo trasportava dispositivi di disturbo elettronico per il nuovo Corpo Militare Russo in formazione in Africa. La spedizione era destinata in parte alla Libia e in parte al Sudan attraverso la base di Umm al Jaras in Ciad.
In un secondo evento avvenuto il 7 dicembre alle 02:37, un altro aereo è stato distrutto, anche se il tipo di velivolo non è ancora chiaro. La fonte ha riferito di un ulteriore attacco avvenuto il 7 dicembre, poco dopo il primo, vicino a Zillah, circa 200 chilometri a est di Jufrah, nei pressi dei giacimenti della Mezzaluna Petrolifera Libica.
Contemporaneamente, le forze del generale libico Khalifa Haftar, comandante dell’ENL, soprattutto la Brigata Tariq bin Ziyad, hanno intensificato le attività a Sirte, dove è stata recentemente condotta un’esercitazione per aumentare lo stato di prontezza militare. Nel frattempo, a Ghadames, città-oasi al confine con l’Algeria, il Consiglio municipale ha richiesto l’intervento della Camera dei rappresentanti, il parlamento libico situato nell’est del paese, per ripristinare la sicurezza nella località. Il sindaco Qasim al Manea, in una dichiarazione video, ha esortato a mantenere la città al di fuori dei conflitti regionali, politici o di sicurezza, e ha intimato alle formazioni armate legate al Governo di Unità Nazionale (GUN) del premier Abdulhamid Dabaiba di abbandonare la città.