L’innovazione nella conservazione dell’identità

Il 6 ottobre, presso il Pio Sodalizio dei Piceni a Roma, si è svolta una nuova edizione di “Religious Fundraising”, un evento nato nel 2014 che riunisce attorno al tema della sostenibilità enti ecclesiastici e organizzazioni religiose.

Durante il convegno Quale Futuro di Sostenibilità per gli Enti Religiosi?“, 12 relatori si sono alternati in una giornata di dialogo tra enti ecclesiastici e professionisti della raccolta fondi. Si sono affrontati temi quali la comunicazione, il marketing, la gestione delle relazioni e la rendicontazione. Sul palco erano presenti rappresentanti della Provincia Serafica dei Frati Minori di Assisi, della neo-costituita Fondazione San Francesco D’Assisi, del Monastero di Santa Rita da Cascia e della Scuola Cottolengo di Torino.

Gli interventi dei relatori

Andrea Romboli, CEO di Studio Romboli SB e presidente dell’Associazione Italiana Fundraiser, ha aperto i lavori sottolineando la sfida per gli enti ecclesiastici di innovare senza tradire la propria identità. Ha citato il Vangelo di Matteo (13.52) per evidenziare l’importanza di valorizzare le competenze presenti nella comunità anziché inventare cose nuove per migliorare la comprensione della realtà.

L’avvocato Nuccia Colosimo ha spiegato che gli enti ecclesiastici devono strutturare l’attività di raccolta fondi legandola a un ramo ETS (Ente Terzo Settore) o costituendo un ente strumentale apposito, come una fondazione o un’associazione.

Fra Piloni, ministro provinciale della Provincia Serafica dei Frati Minori di Assisi, ha evidenziato l’importanza di imparare a chiedere aiuto con professionalità mantenendo la fedeltà al proprio carisma e diffondendo il messaggio di fede attraverso ogni azione. Fra Dario Garioni, economo della Provincia, ha presentato la neo-costituita Fondazione San Francesco D’Assisi, dedicata alla raccolta fondi per i centenari francescani.

Suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero di Santa Rita da Cascia, ha raccontato il lavoro decennale delle monache di clausura nella raccolta di risorse per i più bisognosi. La Fondazione si è distinta per la cura dei donatori, che sostengono i progetti delle Monache di Cascia.

Nel pomeriggio, Don Andrea Bonsignori, rettore della Scuola Cottolengo di Torino, ha condiviso l’esperienza dell’azienda sociale BreakCotto, che offre lavoro a persone con autismo e prevede una possibile quotazione in borsa. Questo dimostra che la sostenibilità può essere raggiunta attraverso progetti imprenditoriali che trasformano individui svantaggiati in risorse per la società.

Il giornalista Paolo Affatato ha riflettuto sul valore della comunicazione sociale legata agli enti religiosi, sottolineando la necessità di bilanciare etica ed estetica per coinvolgere le persone nella fede e nelle opere religiose.

Maria Grazia Zollo, Account Director & Strategist di Cherrity, e Catia Drocco, co-founder dello Studio Romboli SB e Direttrice del Master Religious Fundraising, hanno sottolineato l’importanza della preparazione nel campo della sostenibilità degli enti religiosi.

Catia Droccoha, inoltre, evidenziato che la sostenibilità deve coinvolgere tutti i livelli organizzativi, affinché l’attività di raccolta fondi sia coerente con i valori e l’identità del carismareligioso.

Le conclusioni a cura di Marco Granziero, fundraising manager del Messaggero di Sant’Antonio, hanno enfatizzato l’importanza per gli enti ecclesiastici di riflettere sulla gestione del dono e sulla costruzione di competenze e strumenti in vista dell’anno Giubilare del 2025.

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