Lisa Montgomery: unica donna nel braccio della morte da 70 anni

L’esecuzione per Lisa Montgomery è fissata il 12 gennaio, nove giorni prima dell’insediamento del presidente eletto Joe Biden, che si è impegnato ad abolire la pena di morte federale. L’esecuzione, che avverrà tramite iniezione letale, inizialmente era stata fissata per il mese scorso, l’8 dicembre, ma una sospensione era stata accordata perché l’avvocato difensore aveva contratto il Covid-19, andando a fare visita alla sua assistita, nel carcere di Terre Haute, nell’Indiana.

Nel 2007 Montgomery è stata condannata a morte per un crimine particolarmente efferato commesso nel 2004.

La Storia di Lisa Montgomery

Nel dicembre del 2004 si recò a casa di Bobbie Jo Stinnett, in Missouri, con la scusa di voler adottare un cucciolo di cane. “Una volta dentro l’abitazione — si legge in un comunicato stampa del dipartimento di Giustizia — Montgomery attaccò la signora che era incinta di otto mesì e la strangolò fino a farle perdere conoscenza. Poi prese un coltello da cucina per tagliarle l’addome, ma la Stinnett reagì. Le due donne lottarono e la Montgomery ebbe la meglio, riuscì a prelevare il neonato e a scappare”. L’obbiettivo della donna era quello di allevare la bambina, che è sopravvissuta, come se fosse stata sua.

Nel 2007 una giuria la condannò a morte. La difesa sostiene che la detenuta merita di vivere perché è malata di mente e ha subito abusi da piccola. “Lisa Montgomery si è dichiarata colpevole e non lascerà mai la prigione in cui è rinchiusa — ha detto il suo legale Kelley Henry — ma ucciderla è una profonda ingiustizia dato il suo passato”.

Gli avvocati della difesa, avevano chiesto a Donald Trump di tramutare la condanna della donna in ergastolo senza possibilità di libertà condizionale. Facendo leva sull’infermità mentale della Montgomery: “Data la gravità della malattia mentale della signora Montgomery. Le torture sessuali e fisiche che ha subito per tutta la vita e il collegamento tra il suo trauma e i fatti del suo crimine. Facciamo appello al presidente Trump per concederle misericordia e commutare la sua condanna in ergastolo a vita”.

Quella di Montgomery è la prima esecuzione federale di una donna dal 1953. Le esecuzioni federali sono rimaste congelate per 17 anni prima che il presidente Donald Trump ordinasse la loro riapertura nel 2020. Negli ultimi mesi della sua presidenza Trump ha supervisionato 10 esecuzioni federali.

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